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 ITALIA - ITALIA - Medici. Il 78% teme una denuncia contro la propria opera
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23 novembre 2010 11:36
 
Temono di ricevere un esposto o una denuncia da parte dei pazienti. Hanno paura di rovinarsi la carriera e di finire sui giornali o in tv a causa di un errore. Ecco perche' tra il 50 e il 70% dei medici italiani ricorre, almeno una volta, alla medicina difensiva. D'altronde tra i camici bianchi la percezione del rischio e' alta: il 78% teme di essere denunciato; il 65% si sente sotto pressione nella pratica clinica di tutti i giorni. Solo il 6% ritiene che la probabilita' di essere denunciati sia nulla. E allora ci si difende. Largo quindi a visite specialistiche, esami di laboratorio, ricoveri e prescrizioni di farmaci a iosa. I piu' coinvolti dal fenomeno: i medici degli ospedali pubblici, quelli della medicina d'urgenza, gli ortopedici, i ginecologi. Soprattutto giovani e residenti nelle regioni del Sud e nelle Isole.
E' quanto emerge dalla prima ricerca nazionale sulla medicina difensiva, realizzata dall'Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e degli odontoiatri, presentata oggi nella Capitale. Il rapporto e' un'estensione a livello nazionale dell'analoga indagine a livello provinciale gia' realizzata dall'Ordine nel 2008. Il campione utilizzato (2.783 professionisti) e' rappresentativo di tutti i medici italiani in attivita', fino a 70 anni, esclusi gli odontoiatri.
Nel dettaglio, e' emerso che il 73% dei medici dichiara di prescrivere visite specialistiche per ragioni di medicina difensiva e, mediamente, tali prescrizioni costituiscono il 21% di tutte le prescrizioni. Il fenomeno e' leggermente piu' accentuato tra i medici fino a 44 anni d'eta', in assistenza primaria, medici ospedalieri, in medicina interna, in nefrologia-urologia, neurologia e neurochirurgia, ortopedia, ostetricia-ginecologia e medicina di urgenza, residenti al Sud e nelle Isole. C'e' poi chi - il 53% dei camici bianchi - per difendersi prescrive farmaci. E, mediamente, queste prescrizioni sono il 13% circa del totale. Il fenomeno e' leggermente piu' accentuato tra i medici molto giovani, quelli di assistenza primaria, in chirurgia, ostetricia-ginecologia, ortopedia e medicina di urgenza, residenti al Sud e nelle Isole.
E ancora. Il 71% dei camici bianchi dichiara di prescrivere esami di laboratorio per ragioni di medicina difensiva e, mediamente, tali prescrizioni costituiscono il 21% circa del totale. Il fenomeno e' leggermente piu' accentuato tra i medici ospedalieri pubblici, in assistenza primaria, chirurgia, medicina interna, nefrologia-urologia, ortopedia, ostetricia-ginecologia e medicina d'urgenza, residenti nelle regioni del Sud e nelle Isole.

Sempre per ragioni di medicina difensiva, il 75,6% dei camici bianchi dichiara di prescrivere esami strumentali e, mediamente, queste prescrizioni rappresentano il 22,6 % circa di tutte le prescrizioni. Anche qui il fenomeno e' leggermente piu' accentuato tra i medici ospedalieri, in assistenza primaria, chirurgia, medicina interna, nefrologia-urologia, ortopedia, ostetricia-ginecologia e medicina d'urgenza, residenti al Sud e nelle Isole.
C'e' poi un 49,9% - praticamente un medico su due - che dichiara di prescrivere ricoveri per ragioni di medicina difensiva e, mediamente, tali prescrizioni costituiscono l'11% circa del totale. Il fenomeno e' leggermente piu' accentuato tra i medici giovani, i medici di ospedale pubblico, in cardiologia, chirurgia, medicina interna, ostetricia-ginecologia e medicina d'urgenza, residenti nelle regioni del Sud e delle Isole.
A spingere i medici verso la medicina difensiva concorrono diversi fattori. Secondo il rapporto, a influenzare il 65,8% dei camici bianchi c'e' ad esempio il clima che si respira nei loro confronti tra i cittadini. Il 57,9% ha invece timore di eventuali iniziative della magistratura, e il 48,8% si sente sotto pressione a causa di esperienze di contenzioso che hanno riguardato loro colleghi.
E ancora. Il 43,1% effettua prescrizioni di carattere difensivo per tutelarsi dalle sanzioni da parte delle strutture e dei servizi di appartenenza; il 27,8% ha timore di rovinarsi la carriera; il 17,8% ha paura di finire sui giornali o in tv; il 10,6% ha timore di perdere i pazienti, e infine il 9,6% dei medici ricorre alla medicina difensiva per il disagio di essere criticato dai colleghi.
Sempre in tema di errori medici e responsabile professionale, dall'indagine e' inoltre emerso che il 73,6% circa dei camici bianchi afferma di possedere un'assicurazione RC personale il cui costo annuo medio e' di 1.147 euro. Il 35,9% dei professionisti ritiene infine che gli errori medici potenzialmente dannosi (e, quindi, non gli errori in generale) siano abbastanza/molto diffusi.
 
 
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