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 MONDO - MONDO - Il microcredito non conosce crisi
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Notizia 
16 febbraio 2009 0:00
 
Se il mondo finanziario versa in grave crisi, non cosi' il microcredito, che invece ha successo e buone prospettive davanti a se'. Sono infatti sempre piu' numerose le banche che guardano con interesse al sistema inventato dal premio nobel Muhammad Yunus, ossia la concessione di somme modeste a privati che se ne servono per avviare piccole attivita' imprenditoriali. E il fenomeno non riguarda piu' solo i Paesi in via di sviluppo. Secondo Edda Schroeder, che dirige il Wallberg Global Microfinance Fund, il volume globale del microcredito ammonta a 31 miliardi di dollari, di cui 6 di investitori privati; un anno fa erano 25 miliardi -il tutto gestito da circa 1500 istituti. La quota principale e' ancora finanziata da Governi, Onu e banche per lo sviluppo come la Banca Mondiale, ma l'interesse dei privati sta crescendo per il motivo spiegato da Yunus: le banche che concedono microcrediti guardano piu' al bene delle persone e quindi resistono meglio ai tracolli rispetto a quelle orientate solo al profitto.
I fondi che investono in istituti del microcredito oggi sono in grado di garantire interessi del 2% fino al 6%. Bisogna poi tener presente che chi accede al microcredito non si quota in borsa e quindi non e' esposto ai venti di crisi. O ancora, che le transazioni avvengono in ambito locale ed e' piu' facile seguirne gli sviluppi.
Da tre anni GLS-Bank concede microcrediti solo a clienti residenti in Germania. "Sono soprattutto persone in situazione precaria -disoccupati o percettori di sussidi pubblici, che normalmente non hanno la possibilita' di ottenere un prestito", spiega un esperto della banca. Le somme sono nell'ordine di 1.000 fino a un massimo di 20.000 euro, con cui queste persone possono tentare un passo verso l'indipendenza; i campi privilegiati sono l'artigianato, il piccolo commercio, i servizi a domicilio. 
 
 
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