Il 4 dicembre, il Tribunale dei Diritti Umani di Strasburgo ha dichiarato illegale la conservazione dei dati del Dna delle persone sospettate di reato ma non condannate in via definitiva. Londra conserva i dati di oltre 4,5 milioni di persone, di cui almeno il 20% non e' stato condannato o neanche processato. La Corte, che ha esaminato la denuncia di due cittadini britannici, ha stabilito che si tratta di violazione dell'articolo 8 della Convenzione europea dei Diritti Umani, dove e' statuito il diritto alla riservatezza. La Gran Bretagna e' l'unico Stato del Consiglio d'Europa ad autorizzare questa prassi.