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 ITALIA - ITALIA - Sempre meno consumatori per i pasti in casa
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14 febbraio 2009 0:00
 
Nel 1997 l'Italia occupava il primo posto in Europa per i consumi alimentari in casa. Dieci anni dopo e' quinta dietro Grecia, Cipro, Lituania e Malta. Nel convegno di apertura a Rimini della 39/a Mostra internazionale dell'alimentazione (che ospita rassegne parallele dedicate alla birra, all'olio e al vino') il centro studi della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) ha reso nota la sua ultima indagine su 'I consumi alimentari degli italiani'.
Dallo studio emerge anche che e' rimasta invariata invece l'8/a posizione dell'Italia per i consumi fuori casa. Per mangiare 'fuori', gli italiani spendono in media 1.100 euro a testa all'anno nei circa 1,7 milioni di punti di somministrazione: 157 mila bar, 100 mila ristoranti, 3.500 discoteche, 7.800 stabilimenti balneari, 30 mila circoli, 8.500 agriturismi, 14 mila pizzerie, 3.500 mense, 13 mila panetterie, 20 mila ambulanti, settemila feste e sagre.
Ma gli addetti ai lavori vivono una stagione di forte sofferenza: in sette anni hanno chiuso 28 mila imprese di ristorazione e 58 mila bar e la produttivita' continua a scendere: nel 2000 il valore pro capite era di 29 mila euro, oggi non arriva a 26 mila. Inoltre dall'indagine Fipe risulta che sette consumatori su dieci eviteranno i consumi superflui e anche chi non e' disposto a rinunciarvi (18-35 anni) spendera' di meno. E per 'superflui' intendono proprio i pasti fuori casa.
Infine i consumatori che non demordono chiedono 'prezzi piu' giusti' intesi come migliore rapporto qualita'/prezzo, e 'promozioni'.
 
 
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