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 ITALIA - ITALIA - Staminali cordone. Gitmo e Simti: no alla conservazione per uso privato
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23 novembre 2010 15:30
 
Si' alla donazione del sangue da cordone ombelicale che e' utile e funzionale. No al prelievo per uso privato, sistema che alla prova dei fatti si rivela inutile. Lo hanno affermato esperti e presidenti delle societa' scientifiche nazionali del settore tra cui il Gruppo italiano trapianti midollo osseo (Gitmo) e la Societa' italiana di medicina trasfusionale e immunoematologia (Simti) a Verona, in occasione della tavola rotonda 'Donazioni e trapianti di cellule staminali emopoietiche, oggi', organizzata nei giorni scorsi dalla Federazione nazionale Adoces e Admor.
A dimostrare l'utilita' della donazione e gli scarsi effetti della conservazione privata, spiegano gli esperti in una nota, i dati piu' aggiornati forniti dal Centro nazionale trapianti: da gennaio a novembre 2010 sono stati 632 i trapianti effettuati grazie a un donatore non familiare, di cui 102 da donazioni di sangue cordonale (pari al 16%) che "rappresenta ormai una valida alternativa per il trattamento di quei pazienti affetti da leucemie e altre gravi malattie del sangue che non dispongono di un donatore compatibile in ambito familiare o nel Registro donatori. Dall'inizio della raccolta (2005), le banche italiane conservano circa 25.000 donazioni solidali ed hanno fornito oltre 1.000 unita' cordonali ai centri di trapianto: di queste, oltre 500 sono servite per trapianti all'estero.
Al contrario, delle circa 45.000 unita' di sangue cordonale raccolte a scopo privato in banche estere, mai una sacca - precisano gli esperti - una sacca e' stata utilizzata per eseguire un trapianto.
"Non vi e' oggi alcuna ragione scientifica per cui si possa ritenere utile la conservazione autologa per uso preventivo", ha detto Alberto Bosi, titolare della cattedra di ematologia all'Universita' degli Studi di Firenze e presidente del Gitmo. "Non sacrifichiamo la necessita' attuale per un'utopia futura. Ogni anno sono piu' di 500 i pazienti italiani che necessitano di una donazione compatibile per poter accedere al trapianto". E anche Giuseppe Aprili, presidente Simti, ha ricordato l'inutilita' della conservazione autologa di cellule staminali del sangue cordonale destinate al neonato stesso.
"Se il bambino si ammala - ha spiegato - questo bambino ha bisogno di cellule staminali di un altro bambino sano, non delle proprie".
 
 
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