Mille manifestanti, duecento arresti, slogan antigovernativi. E' successo il 21 dicembre a Vladivostok. Contro ogni apparenza, non s'e' trattato di una manifestazione vietata dell'opposizione liberale, bensi' di un corteo organizzato da associazioni in difesa dei diritti degli automobilisti. In causa c'e' una nuova tassa sulle auto d'occasione straniere, voluta da Vladimir Putin per sostenere l'industria automobilistica colpita dalla crisi. Ma nell'estremo oriente russo la misura non e' stata presa bene: la regione importa migliaia di veicoli dal vicino Giappone, e piu' di 200.000 lavoratori vivono del mercato delle vetture straniere. Comunque c'e' malessere sociale, e basta una tassa come quella a incendiare gli animi.