Grande confusione genera la norma che prevede la decurtazione dei punti sulla patente in caso di infrazioni commesse con la bicicletta da patentati. Una norma, introdotta dal recente
decreto sicurezza (legge 94/2009), discriminatoria in quanto punisce il medesimo comportamento in modo diifferenziato a seconda dell'autore: piu' pesante per i patentati, meno per quelli senza patente.
A questo si aggiunge la difficolta' ad interpretare la medesima norma e la condotta operativa che devono adottare i vigili al momento della verbalizzazione e nelle fasi successive.
1) Il primo dubbio e': le previsioni dell'articolo 126 bis del codice della strada (che regola la patente a punti) si applicano alle bici in ogni caso? Oppure solo alle infrazioni piu' gravi?
2) La seconda incertezza. Visto che per andare in bici non c'e' obbligo di avere appresso la patente, al momento dell'identificazione con altro documento, il vigile deve comunque scrivere sul verbale la sanzione accessoria della decurtazione dei punti? Oppure 'integrare' il verbale in una fase successiva?
Sul primo punto, al momento, sembra prevalere l'interpretazione restrittiva: la decurtazione dei punti avviene solo per le infrazione gravi. Sul secondo un'indicazione viene fornita dalla polizia municipale di Verona, che come riporta
Italia Oggi, in una circolare detta queste regole: i vigili devono comunque scrivere sul verbale la sanzione accessoria (decurtazione dei punti), che sara' efficace solo se ad un successivo controllo si accertera' che il ciclista e' patentato.