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 ITALIA - ITALIA - Vignette e satira: e' diffamazione anche se i personaggi sono inventati
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Notizia 
18 marzo 2009 0:00
 
 Se la satira esagera diventa diffamazione anche quando i protagonisti delle vignette sono inventati. E' sufficiente che in quelle caricature frutto della fantasia si riconoscano i diretti interessati e chi conosce il tema oggetto della vignetta. Con una sentenza per certi versi 'restrittiva' la quinta sezione penale della Cassazione conferma la condanna nei confronti del disegnatore satirico Vincino, al secolo Vincenzo Gallo, per una vignetta pubblicata dal "Foglio" di Giuliano Ferrara. La decisione della Corte ha cosi' chiuso una vicenda giudiziaria che vedeva 'contrapposti' al vignettista l'ex presidente della Rai Roberto Zaccaria e l'ex consigliere del Cda di viale Mazzini Vittorio Emiliani. Il 27 ottobre 2001 Vincino firma una vignetta in cui quattro persone, nessuna delle quali somigliava a Zaccaria ed Emiliani, commentavano la fallita vendita di Rai Way ad una societa' del Texas e uno concludeva: 'adesso mi vorranno indietro la tangente?'. In primo grado Vincino e Ferrara sono stati assolti e il tribunale sottolineava proprio che nessuno dei personaggi raffigurati poteva ricordare i querelanti. In appello invece i giudici hanno precisato che 'per la sussistenza del reato' e' sufficiente che i personaggi siano riconoscibili proprio negli ambienti politici e giornalistici della Rai.
Aggiungendo, per quanto riguarda il testo della vignetta, che e' 'fuori discussione che attribuire la consegna di tangenti sia diffamatorio'. Insomma, se le 'vittime' della satira si riconoscono e la battuta e' 'pesante' la diffamazione e' assicurata.
 
 
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