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Vilipendio al capo dello stato
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Lettera 
24 dicembre 2012 0:00
 
Pochi mesi fa la P.S. mi ha notificato una denuncia della Procura della Repubblica per vilipendio al P.d.R. che ha ottenuto l'autorizzazione dal min. della giustizia (Severino) a procedere nei miei confronti. Il fatto è avvenuto al seguito di un commento postato in un blog cittadino subito dopo un intervento che riguardava il capo dello Stato Napolitano e il pres. del consiglio Monti ritratti insieme. Il testo dell'intervento principale era "Napolitano e Monti denunciati per attentato contro l’integrità e l’indipendenza dello Stato (e altri 7 reati)" famosa denuncia che ha fatto il giro del web sporta da tal avv. Paola Musu e depositata presso la Procura di Cagliari. Il commento postato subito dopo "mandiamoli a casa questi due co**" (nel commento la parola era intera) pare sia stato oggetto di attenzione degli agenti di P.S. che monitorando i siti locali hanno agito d'ufficio. Premetto che il mio paese conta meno di ventimila abitanti ed il commento è rimasto on line solo tre ore prima di essere rimosso dallo staff insieme a tutto l'intervento (compreso il cappelletto ed il link che rinviava all'articolo originale). l'account è stato prontamente disattivato dallo staff che lo ha ripristinato il giorno dopo, ed è stato così che ho potuto inserire una nota di scuse nei confronti del P.d.R. e dei gestori del blog. Era il periodo che in televisione non si parlava altro che dei suicidi da parte di imprenditori strozzati dalle tasse di pensionati ridotti ai minimi termini di licenziamenti ed altro. Suicidi, suicidi solo suicidi, un giorno si e l'altro pure, almeno sessanta nel giro di pochi mesi. E mentre lo staff prendeva le distanze da me pubblicando un post che mi metteva alla gogna per tutto il giorno (che motivo c'era dato che i blogger non sono responsabili dei contenuti inseriti da terzi) dove si recitavano gli art. del cod. penale cui andavo incontro, nessuna parola di sostegno è stata espressa nei confronti dei tanti disperati che si sono tolti la vita. Io invece ho riposto le mie umili scuse per quelle parole dette in un momento di rabbia. ma che ci lasciassero questo almeno, di sfogarci! E anche se in quel momento vien fuori una parolaccia credo che un epiteto non possa mai essere così lesivo quanto il gesto estremo di un disperato che si toglie la vita. Intanto la lunga catena di suicidi continua in silenzio e ci avvolge tenebrosa come un serpente a sonagli che suona i campanelli di allarme di un paese caduto in basso proprio come la nostra dignità dirottato da una politica fallimentare che ci ha fatto colare a picco come la nostra valuta in euro. è la fine di un popolo e di una nazione che insieme ai suoi sudditi si è svenduta in nome dello spread. Ed intanto la lunga catena di suicidi ha raggiunto anche la mia cittadina dove appena il mese scorso un altro imprenditore si è tolto la vita perchè strozzato dai debiti. Questa la mia storia. Gentilmente, secondo voi, cosa può muoversi in mio favore. Grazie.
Claudio, da Cefalu (PA)

Risposta:
ci sembra tutto un po' eccessivo da parte dell'Autorita'. Comunque, a nostro avviso, ci sono buoni elementi per potersi difendere quando ci sara' il processo, pur se i nostri codici prevedono il reato che le e' stato contestato (reato d'opinione). Affronti subito la questione con un suo avvocato. Ci tenga informati.
 
 
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