testata ADUC
ABORTO FARMACOLOGICO RU486
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
28 aprile 2001 0:00
 


INUTILE POLEMICA, PERCHE' SI TRATTA SOLO DI RENDERE MEGLIO OPERATIVA UNA LEGGE DELLO STATO. INTERVENGA SUBITO IL MINISTRO DELLA SANITA'
PETIZIONE IN INTERNET DELL'ADUC

Firenze, 28 Aprile 2001. La richiesta del ginecologo torinese Guido Viale, perche' la clinica presso cui lavora si attrezzi anche per interventi di interruzione di gravidanza usando la pillola abortiva RU486, e' diventata occasione per il solito inutile confronto tra abortisti e anti-abortisti.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Certamente ogni occasione per ribadire le proprie posizioni, e' buona, e in questo caso vale per coloro che vorrebbero cancellare la legge che garantisce l'interruzione volontaria di gravidanza. Ma esprimere opinioni e magari mobilitarsi anche per l'abolizione della legge (perche' qualcuno non fa un referendum contro la legge 194 sull'aborto?), e' cosa diversa dall'impedire che le leggi dello Stato siano applicate. Garantita l'obiezione di coscienza per quei medici e quel personale medico che si rifiuta di praticare l'aborto, perche' qualcuno boicotta la legge? E' forse vietato l'aborto? No. E' forse vietato l'uso di sistemi di interruzione della gravidanza che rendano sempre meno traumatico l'intervento? Non ci risulta. Mentre l'unica cosa che ci risulta e' che manca solo un'autorizzazione sanitaria (del ministero, e forse neanche, viste le mosse del ginecologo Viale) per sbloccare l'uso della RU486 anche in Italia, come in quasi tutta l'Europa. Ed e' quello che la nostra associazione sta facendo dall'estate scorsa, quando sul nostro portale Internet abbiamo lanciato un settore specifico di informazione sull'argomento, e di raccolta firme per una petizione al ministero.
Il parlarsi addosso di questi giorni, al di la' della specifica campagna elettorale di una parte o dell'altra, serve solo ad ingigantire un problema che non e' tale.
Ci domandiamo, infatti, cosa ne torna a chi, contrario all'aborto, se una donna abortisce con il metodo Karman dell'aspirazione o la pillola RU486, se quest'ultimo metodo puo' per lei essere meno traumatico? Forse la donna non abortira' in assenza della RU486? Non crediamo proprio, cosi' come abortiva clandestinamente quando la legge non c'era e l'aborto era considerato un reato contro la stirpe. Crediamo che dietro questa campagna ci sia la volonta', mai sopita, di colpevolizzare e traumatizzare (anche fisicamente) chi decide di abortire. Rifacendosi al biblico "partorirai nel dolore", aggiornato in "abortirai nel dolore".
Auspichiamo che il ministro della Sanita' dia un taglio a questa inutile polemica, con la banale approvazione dell'uso di questo farmaco abortivo, cosi' come anche auspicato dalle migliaia di cittadini che hanno firmato
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS