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ASSICURAZIONI MEDICHE IN ROSSO
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Comunicato 
4 ottobre 1999 0:00
 

I PREMI CHE SICURAMENTE AUMENTERANNO POTREBBERO ESSERE L'OCCASIONE BUONA PERCHE LE STRUTTURE SANITARIE RIVEDANO SPRECHI E SUPERFICIALITA' DELLE LORO ORGANIZZAZIONI

Firenze, 4 ottobre 1999. L'Ania ha lanciato l'allarme: a fronte di 300 miliardi di premi assicurativi raccolti, i sinistri rimborsati sono circa 900 miliardi. Il comparto delle Asl, ospedali, cliniche e professionisti e' una voragine, per cui molte aziende assicuratrici non riterranno piu' vantaggioso un loro impegno, mentre altre dovranno alzare i premi.
Interviene l'Aduc, a voce del suo presidente Vincenzo Donvito.
E' facile pensare che, dalla parte degli assicurati, si sviluppera' la tendenza ad assicurare il meno possibile, con casistiche minimali solo per non venire meno agli obblighi delle leggi e/o delle convenzioni.
Una situazione molto brutta dove, alla fine, a rimetterci potrebbe essere solo l'utente: l'anello debole finale su cui cascano tutti i disservizi e su cui, in questo caso, verrebbe meno anche la possibilita' di rivalsa, oppure lo sara' in termini talmente minimi che non soddisfera'.
Ci sembra che l'allarme -giustificabile e condivisibile- lanciato dall'Ania sia la buona occasione per rimettere in discussione tante certezze dell'organizzazione sanitaria. Per esempio: la manutenzione di macchinari e strutture che -proprio per il cattivo stato o per la non-capacita' d'uso da parte del personale- sono spesso causa di danni agli utenti; la funzionalita' ordinaria e specialistica, e il loro continuo aggiornamento.
Una attenzione che, insomma, dovrebbe puntare piu' sulla prevenzione del disguido e/o del danno che sulla riparazione dello stesso.
Ci auspichiamo questo tipo di reazione da parte di Asl e strutture sanitarie in generale. Sbagliata sarebbe una reazione che tendesse solo a risparmiare sui premi da pagare alle
 
 
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