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AUDITORIUM: TORNA TANGENTOPOLI? RUTELLI RISPONDA!
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Comunicato 
17 dicembre 1999 0:00
 



Roma, 17 dicembre 1999. Nell'epoca della prima repubblica ovvero nell'era tangentopoli le procedure sugli appalti erano costanti: si teneva basso il prezzo dell'offerta e si effettuavano varianti in corso d'opera, con aumento dei costi. Le procedure per l'appalto dell'Audotorium -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- ci lasciano "perplessi". La gara d'appalto effettuata era "a corpo", cioe' chiavi in mano, per un importo di 139 miliardi di lire, ai quali, un anno dopo, se ne aggiungono 20 per le ulteriori definizioni progettuali. Un aumento del 14% in corso d'opera che, a nostro avviso, viola la legge Merloni sugli appalti. Con tali rialzi anche le ditte che avevano partecipato alla gara potrebbero ripartecipare. Ora si parla di un ulteriore aumento di 76 miliardi il che porterebbe il costo dell'opera a 235 miliardi con una crescita complessiva del 60%. Ci vengono in mente i "bei" tempi quando i costi di un appalto pubblico oscillavano come il cardiogramma di un tachicardico. Le domande che poniamo al Sindaco di Roma, Francesco Rutelli sono semplici: perche' l'aumento dei costi? Di chi e' la responsabilita'? Sono le imprese che giocano su rialzi in corso d'opera o e' il progettista (Renzo Piano) che ha sbagliato? Se il progetto e' considerato perfetto, perche' si e' concordato un aumento di 20 miliardi e perche' non si fanno pagare le penali da 88 milioni al giorno alle ditte? Nel secondo caso, perche' non si addossano sul progettista le sanzioni pecuniarie previste?
E' bene, soprattutto per le tasche dei contribuenti, che il Sindaco risponda.
 
 
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