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AUMENTI TARIFFE FS
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Comunicato 
6 novembre 1999 0:00
 


E' VERO CHE I PREZZI ATTUALI SONO BASSI RISPETTO ALL'EUROPA, MA SONO ECCESSIVI RISPETTO ALLA QUALITA' E AD UN SERVIZIO EROGATO IN REGIME DI MONOPOLIO. I SOLDI CHE MANCANO E' INUTILE CERCARLI SUI BIGLIETTI, NON BASTERANNO MAI (COME DIMOSTRAL'AUMENTO DEGLI INCASSI PER L'OBBLIGO DI PRENDERE IL COSTOSO EUROSTAR SU ALCUNE TRATTE): SI PRENDANO ALL'INTERNO DELL'AZIENDA, CAMBIANDOLA E APRENDO A PRIVATIZZAZIONE NON FINTA E LIBERALIZZAZIONE.

Firenze, 6 Novembre 1999. Tariffe piu' care del 4,7%, e il presidente Claudio Dematte' fa sapere che e' troppo poco, e poi solo sul 20% del traffico ferroviario…..
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Il presidente Dematte' ha ragione in valori astratti, ma torto rispetto a cio' che l'azienda Fs e' oggi, e rispetto al servizio che offre e come lo offre.
Prima di tutto quando si fa un paragone con le tariffe di altri Paesi bisogna sempre tener conto della differenza del costo della vita. Dire che le tariffe italiane sono piu' basse del 30% della media europea, vuol dire solo dare informazioni faziose e tendenziose: quello che si compra in Italia con 10 mila lire non equivale a quello che si compra in Francia o Germania con l'equivalente cambiato nella moneta locale; e anche quando ci sara' l'Euro non virtuale, la situazione non cambiera'.
Il servizio che le Fs offrono e' pessimo e congegnato in modo che l'utente non possa scegliere un servizio rispetto anche al prezzo, ma e' sempre obbligato a scegliere quello che loro hanno deciso. E succede sempre piu' spesso -in particolare dal lancio degli Eurostar- che su alcune tratte affollatissime si puo' solo prendere questi treni, con un costo che e' il doppio della tariffa base (il caso Firenze/Bologna e' solo la punta di un iceberg).
Lo stesso vale per i servizi in stazione e le biglietterie. Alcune grandi stazioni sono bivacchi di disperati in cerca di ristoro, con biglietterie prese d'assalto, macchinette automatiche spesso fuori uso, carrelli bagagli inesistenti, servizi di ristoro stupidamente costosi e da far rimpiangere la piu' disperata mensa dei poveri.
Inoltre il sistema di biglietteria e' arcaico e penalizzante gli utenti: le assurde e costose multe per mancanza di biglietto in treno quando magari e' stato impossibile fare o trovare il biglietto in stazione, e il sistema di rimborsi a scadenza sono solo un esempio.
In questa situazione ….. cosa pretende il presidente Dematte'? Le sue giuste esigenze di cassa le vada a trovare all'interno della sua azienda, che -sindacati permettendo- avrebbe da liberare tante risorse, a partire dagli astronomici stipendi dei suoi dirigenti.
Ma anche questo non gli bastera', perche' se il trasporto su rotaia continuera' ad essere gestito in regime di monopolio, potra' pure continuare ad aumentare le tariffe all'infinito, ma non risolvera' mai i suoi problemi: aggravera' la gia' drammatica situazione del trasporto su gomma con lo spostamento degli utenti verso questo mezzo a causa di costi alti e qualita' scadente di quello ferroviario, e continuera' a far navigare verso la bancarotta un'azienda che, senza i salutari colpi di frusta della concorrenza e del mercato, si annodera' su se stessa verso l'implosione. Sappiamo che i buchi di bilancio sono sempre colmati dallo Stato, anche con regalie furbesche (i debiti Inps dilazionati come nessun'altra azienda, mai, potrebbe usufruire), ma fino a quando potra' durare? C'e' un progetto di privatizzazione (ma non finta come per l'Enel)? E, soprattutto, dove sono i piani di liberalizzazione? Come possono altre aziende entrare sul mercato con la garanzia che non devono concorrere con chi fa le regole del gioco, come gia' avviene per la benzina, le poste, i telefoni, etc …?
 
 
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