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LE AUTORITHY ITALIANE
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Comunicato 
12 ottobre 2000 0:00
 


TELECOMUNICAZIONI, ANTITRUST, ENERGIA: STANNO DALLA PARTE DEL MERCATO E DEI CONSUMATORI O DA QUELLA DEI POTERI MONOPOLISTI E NON SOLO?
L'ADUC CHIEDE AI PRESIDENTI DEL PARLAMENTO DI INTERVENIRE CON UNA SPECIFICA COMMISSIONE D'INDAGINE. Firenze, 12 ottobre 2000. La funzione delle Autorita' Garanti e' decisamente fondamentale in questo periodo dell'economia italiana, di cosiddetta transizione dal monopolio al mercato, ma, stanti i fatti, corrono il rischio di trasformarsi in orpelli del grande capitale di Stato, e non solo.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E' una situazione altanelante in cui chi ci rimette sono essenzialmente i consumatori, che continuano ad usufruire di servizi a prezzi molto piu' alti rispetto al mercato europeo ed internazionale.
L'Autorita' delle Telecomunicazioni, con la vicenda decoder, ha mostrato di essere totalmente in balia di Stream e Tele+ che, nonostante leggi precise e scadenza altrettanto precise e inevase, continuano a violarle e, con le multe comminate dall'Autorita', rinunciano a comprarsi un caffe' al giorno, perche' con le trasmissioni illegali accumulano soldi per banchetti fantasmagorici. Chi paga e' il consumatore che, per esempio, per seguire il campionato di calcio, deve essere abbonato ad entrambe le aziende e continuare a possedere due decoder. Ci voleva tanto a bloccare le trasmissioni criptate, o, magari, fintanto che non si fossero messi in regola, costringerli a trasmetterle decriptate?
L'Autorita' sempre delle Telecomunicazioni e' in balia di TelecomItalia per la questione della liberalizzazione dell'ultimo miglio, dove le scadenze imposte sono state tutte gia' superate, e dove la sfrontatezza del gestore monopolista -per raschiare il barile fintanto che sara' di suo dominio- arriva anche a chiedere l'aumento del canone obbligatorio. Chi paga e' il consumatore, con il canone/tassa, e l'impedimento ad altri operatori di essere tali -pienamente come la TelecomItalia- e quindi di competere a pari regole e dignita' con prezzi interessanti per il consumatore. E sempre la stessa Autorita' rinvia la decisione sulla trasformazione della concessione di TelecomItalia in licenza, e il chiarimento sull'acquisizione o meno di Telemontecarlo. Ultima arrivata (si fa per dire), per questa Autorita', e' la tegola Enel/Infostrada, dove, pero', per il momento, non si puo' dire che stia ritardando … diamogli tempo.
L'Autorita' per l'Energia, nonostante continui a dirci che i prezzi energetici italiani siano tra i piu' cari in Europa, non interviene nel gioco delle scatole cinesi messo in piedi dall'Enel per differenziarsi in produzione e distribuzione, ma continuando saldamente a mantenere l'assetto statale di controllo.
L'Antitrust, alla fine -cosi' come all'inizio- e' il punto di incontro di tutti questi fatti irrisolti e sospesi, perche' e' sulla sua materia specifica che ci si deve confrontare: la violazione o meno della legge di cui dovrebbe essere Garante verso il Parlamento e verso i cittadini.. Ce n'e' per tutti: dalle telecomunicazioni alle assicurazioni, dai petrolieri all'energia, tutti con un costante problema: la massiccia e ingombrante presenza dello Stato, che non vuole proprio farsi da parte.
Le soluzioni ci sembrano lontane, percio' inviamo queste osservazioni ai presidenti del Parlamento perche', valutando la situazione, decidano di intervenire nominando una commissione d'indagine sull'operato delle Autorita', e soprattutto sull'uso troppo oculato dei loro poteri d'intervento. A noi ci sembrano, oltreche' immobili, condizionate e condizionanti, percio' chiediamo il conforto delle autorita' istituzionali da cui dipendono.
 
 
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