testata ADUC
AUTOVELOX
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
4 aprile 2000 0:00
 


IN UNA NORMATIVA CONFUSA E DISCRIMINANTE, L'ADUC CHIEDE L'INTERVENTO DEL MINISTRO DEGLI INTERNI E DEL LEGISLATORE.

Firenze, 4 Aprile 2000. La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza con cui stabilisce che una multa per eccesso di velocita', se rilevata da un autovelox che emette un segnale acustico e che ha alcune caratteristiche di precisione (modello 104/C), puo' essere elevata solo se viene notificata subito a chi ha commesso l'infrazione, senza aspettare il risultato della foto scattata dalla stessa macchinetta.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Una sentenza che conferma la confusione e l'incertezza che c'e' in materia: l'infrazione al codice viene rilevata non di per se', ma grazie alla casualita' tecnica di questa o quella macchina a disposizione; i cittadini, quindi, non sono tutti uguali di fronte alla legge, ma ce ne sono alcuni piu' uguali e altri meno. Se questa situazione la affianchiamo alla totale discrezionalita' con cui i tutori dell'ordine applicano il codice della strada, e' chiaro che tutto cio' non giova al bene pubblico e alla credibilita' delle istituzioni.
L'autovelox e' diventato uno degli strumenti maggiori con cui le amministrazioni comunali impinguano le loro magre casse. L'uso e' sempre piu' frequente e molto discutibile: per esempio succede di essere multati anche due volte in un percorso di 1 Km, quando in mezzo c'e' il confine tra un Comune e l'altro, e i vigili di entrambi i Comuni piazzano -in modo tutt'altro che visibile come prescrive la legge- gli strumenti di rilevazione al confine della propria competenza.
La situazione e' decisamente degenerata. Le apparecchiature di rilevazione dovrebbero essere soggette alla normativa OIML R 91 dell'Ue, rivedendole rispetto agli uffici di Metrologia Legale, ma in Italia l'Ufficio Metrico Legale non si occupa di queste apparecchiature, che sono competenza del ministero dei Lavori Pubblici. La legge sugli strumenti metrici ricorda che le apparecchiature usate per una misura che porti ad una riscossione di soldi, devono essere controllate e omologate dall'Ufficio Metrico, quindi tarate (legge 273). Nonostante norme cosi' chiare, in Italia nessun autovelox e' tarato in questo modo, e non si capisce come, senza la taratura, gli apparecchi in dotazione a Polizia e Comuni possano essere stati omologati.
E' chiaro che l'incertezza del diritto diventa la dominante nel rapporto degli utenti con l'amministrazione che, con metodi decisamente arroganti, invece di stimolare il legislatore a superare questa situazione, ci si adatta cercando di ricavarne il piu' possibile.
Le pronunce della magistratura sulla materia sono diverse: favorevoli e contrarie al superamento di questa situazione anomala. L'Aduc stessa, in questo momento, e' parte in causa in un processo in corso a Lodi, in cui il magistrato ha accettato di chiedere la perizia all'Ufficio Metrico Legale.
Dopo la sentenza della Cassazione, la situazione puo' diventare ancora piu' esplosiva. Percio' giriamo queste nostre riflessioni e preoccupazioni al ministro degli Interni e ai legislatori.
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS