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AZIONISTI TELECOM E TUTELE POLITICHE
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Comunicato 
1 ottobre 1999 0:00
 

TUTTI IN CORSA PER TUTELARE I RISPARMIATORI NON FACENDO L'UNICA COSA POSSIBILE: DISMETTERE LA PARTECIPAZIONE DELLO STATO E ANNULLANDO LA GOLDEN SHARE

Firenze, 1 ottobre 1999. Dopo le note vicende del sen. Antonio Di Pietro che avrebbe dovuto tutelare i piccoli azionisti Telecom gia' nell'assemblea dell'anno scorso e i cui risultati li stanno tutti ancora aspettando, ora al reiterato impegno del senatore de "i Democratici", si aggiunge anche quello del sen. Francesco D'Onofrio e dell'on.Marco Follini.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Notiamo un certo affollamento con l'intento -come dicono gli esponenti del Ccd- "per partecipare all'assemblea dei soci e assumere in quella sede un ruolo attivo di difesa dei piccoli azionisti che risultano i piu' danneggiati dalle operazioni in corso". L'affollamento non ci preoccupa. Ma non riusciamo a capire quali dovrebbero essere questi interventi a tutela del piccolo risparmiatore, perche' non ci vengono detti. Se sono come quelli del sen.Di Pietro dell'anno scorso, siamo contenti per tutti loro, per la pubblicita' che si faranno e per aver dato l'ennesimo contributo al piu' amato sport dei politici italiani: preannunciare cose che, abitualmente, non vengono mai fatte.
Noi non siamo preoccupati -come sembra che lo siano i due senatori e l'onorevole- per le avventure borsistiche dell'azienda di Colaninno; sono fatti di Colaninno. Ma siamo invece molto preoccupati perche' il gioco che viene fatto, e' finto: c'e' sempre lo Stato-babbo che, con la sua partecipazione limitata ma con un bel potere di golden share, e' pronto ad intervenire per sancire cio' che e' giusto o meno. E questo ci preoccupa perche' questo tipo di interventi sono il perfetto contrario di come dovrebbe svolgersi il gioco borsistico e di mercato: un modo per pilotare quel "vinca il migliore" che sarebbe la caratteristica di questo investimento. E i piccoli risparmiatori lo sanno bene, ma non possono fare niente, devono subire e basta.
Non crediamo che gli autorevoli interventi preannunciati tuoneranno contro la presenza e il potere di golden share. E allora ci chiediamo: chi tuteleranno? Non saranno, forse, il solito fumo negli occhi, per meglio spianare l'intervento censorio dello Stato, gia'
 
 
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