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IL BIOTECH QUOTIDIANO DOPO LE SCOPERTE TORINESI
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Comunicato 
13 aprile 2000 0:00
 


LE ETICHETTE SUI PRODOTTI AL CONSUMO SERVONO SOLO A SALVARE LE COSCIENZA DI AUTORITA' CHE FINO AD OGGI SONO STATE IMMOBILI. I CONTROLLI E L'ETICHETTATURA VANNO FATTI A MONTE.

Firenze, 13 Aprile 2000. Un'inchiesta torinese sulla presenza di manipolazioni transgeniche in prodotti che non lo riportavano sulle etichette, sta dando risultati positivi. La gamma di prodotti incriminati e' ampia: si va dalle merendine e omogeneizzati per bambini, a gelati e latte. Tutti prodotti liberamente in vendita e non territorialmente circoscritti, perche' le campionature analizzate sono state prelevate dal sud al nord dello Stivale.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E' significativo che queste scoperte avvengano pochi giorni dopo che e' entrata in vigore la nuova normativa comunitaria sulla etichettatura in materia. Avevamo gia' rilevato il bluff di queste norme comunitarie (sotto l'1% di presenza di prodotti trattati transgenicamente c'e' l'esonero dalla dichiarazione, e, inoltre, non ci sono controlli sui mangimi degli animali da cui poi si produce il cibo), e la loro sostanziale utilita' come paravento delle incapacita' istituzionali nazionali e comunitarie in materia.
Dopo le scoperte delle indagini torinesi, la situazione appare ancora piu' grave: il fenomeno non puo' essere semplicemente relegato alla questione dell'etichettatura al consumo, ma deve prendere in considerazione tutta l'origine del ciclo produttivo, che oggi e' totalmente incontrollata.
Non si tratta di essere pro o contro il trattamento transgenico, ma solo di informare i consumatori di cio' che mangiano e far loro liberamente scegliere, rispettando il loro credo salutista o religioso.
E' evidente che oggi non c'e' etichetta che tenga, perche' i produttori a monte, forti dell'assenza di norme, hanno attinto a mani piene dalle produzioni transgeniche, perche' piu' convenienti dal punto di vista economico.
Dobbiamo necessariamente aspettare il morto? Dobbiamo continuare a fare come, in modo incosciente, si continua con il morbo della mucca pazza?
 
 
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