TARIFFE RC-AUTO
IL GOVERNO COSTRETTO CON METODI MAFIOSI? IL PRESIDENTE AMATO PARLI!

Firenze, 17 Maggio 2000. Il presidente dell'Ania, Alfonso Desiata, ha fatto sapere che il presidente del Consiglio dei ministri, in un incontro pubblico, gli ha riferito che il provvedimento di blocco degli aumenti delle tariffe Rc-auto e' stato preso perche' il Governo e' stato costretto a farlo.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Quest'affermazione del presidente Giuliano Amato, e' molto grave. Chi e come ha costretto il Governo a fare un decreto legge che non voleva fare? E perche' alla fine, lo stesso Governo ha ceduto a quello che, presumiamo, sia stato un ricatto? Ma il nostro e' un Governo espressione del Parlamento o il consiglio d'amministrazione di un'azienda vessata dalla mafia?
Fin dall'inizio abbiamo sostenuto l'inutilita' e l'illegalita' del decreto che bloccava gli aumenti: per un fine nobile (il contenimento delle tariffe) il Governo aveva deciso di usare un metodo che contraddiceva tutte le politiche economiche di liberalizzazione in corso. E infatti, tutto cio' che ne e' seguito, ci sta dimostrando che il metodo era ed e' sbagliato. Secondo noi bisognava intervenire a monte, li' dove si formano quei costi (tra cui, soprattutto, quello del lavoro e la pressione fiscale) che fanno si' che le assicurazioni -a loro volta, perche' sono tutt'altro che stinchi di santo- ne approfittano a man bassa.
Dopo le affermazioni del presidente Amato, e' chiaro che c'e' stato qualcuno che ha voluto farsi bello, grande e forte usando il suo potere di condizionamento. Qualcuno che ha voluto far credere di essere il benefattore degli assicurati usando un metodo a tutti gli effetti mafioso.
Il presidente, per favore, faccia i nomi e lo isoli all'interno del suo Governo, ripristinando la legalita' violata con questa legge e prendendo provvedimenti di contenimento delle tariffe, senza farli pagare a consumatori e assicuratori.