testata ADUC
CAMPAGNA ELETTORALE
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
11 aprile 2000 0:00
 

ISTRUZIONI PER L'USO PER CHI VUOLE LA PROPRIA CITTA' PULITA E IL PROPRIO CANDIDATO RISPETTOSO DELLE REGOLE DEL GIOCO.

Firenze, 11 Aprile 2000. La campagna elettorale per il rinnovo delle Regioni e' quasi alla fine, e le nostre citta' si stanno riempendo di materiale pubblicitario, spesso molto poco rispettoso della pulizia, della bellezza e dell'ordine pubblico, nonche' delle regole del gioco che tutti i concorrenti hanno sottoscritto all'inizio della campagna elettorale stessa presso le Prefetture.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Siccome a noi ci piace vivere in un mondo e in citta' pulite e belle, dove a questa pulizia contribuiscano tutti i cittadini rispettando le norme o contestandole apertamente quando non le conodividono, la principale istruzione per l'uso che ci sentiamo di dare in questa occasione e' la seguente:
il candidato che incarna le vostre aspettative di buona amministrazione dovrebbe non solo presentarvi il suo programma, raccontarvi cosa ha fatto in passato, ma dimostrare nei fatti quotidiani come, in prima persona, e' rispettoso delle regole del vivere civile. Ebbene, in questi giorni questo succede poco, tra volantini messi sotto il parabrezza delle auto a vere e proprie masse di carta che riempiono i marciapiedi, fino ai manifesti -quasi tutti col faccione e col nome che ben ci dicono a chi appartengono- che sono affissi fuori degli spazi consentiti, oppure, in questi ultimi, sono anche negli spazi riservati ad altri concorrenti rispetto a quelli assegnati dal Comune. Questi ultimi sono ben individuabili: coprono quasi interamente un tabellone, ed e' impossibile che tutto il tabellone sia stato assegnato ad un solo partito o candidato. Se coloro che ci chiedono il voto sono in prima fila a non rispettare le norme che hanno sottoscritto, ben si capisce che possono fare altrettanto quando saranno in questo o in quell'altro consiglio. Secondo noi sono persone biforcute e inaffidabili, indipendentemente dal partito a cui appartengono.
Crediamo che il comportamento civico, oltre alle cose che si dicono, in campagna elettorale, sia la cartina tornasole di quello che il candidato X o il candidato Y faranno una volta eletti.



ANCORA GIU' LE MANI DA INTERNET

DOPO LA FUGA DI CAPITALI E CERVELLI, IL GOVERNO STA ORGANIZZANDO QUELLA DEI MARCHI.

Firenze, 12 Aprile 2000. Il disegno di legge del Governo per la regolamentazione della registrazione dei domini e' il primo passo per tentare di opprimere e uccidere Internet.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Non solo ma e' anche la buona occasione per farsi ridere dietro da chi -come negli Usa- usando Internet, e non solo strombazzandolo come e' nella maggiorparte dei casi oggi in Italia- e' riuscito a far si' che la Rete diventasse uno strumento di cultura e ricchezza diffusa.
Le due "scuole" che si sono gia' confrontate nel mondo -quella Usa di autoregolamentazione, e quella europea di controllo statale- continuano ad essere lontane, e quella europea, dopo le indicazioni dell'incontro di Lisbona, sta trovando nel Governo italiano il suo ariete.
E perche' fosse ben chiaro cosa questo significa, lo stesso presidente del Consiglio dei ministri, Massimo D'Alema, proprio stamane e' ritornato sull'argomento, ribadendo l'intenzione di far nascere un "Portale Italia", con tanto di bando di gara per la gestione: una sorta di IRI di Internet, vista la delicatezza con cui il Governo ha l'abitudine di muoversi in quella politica economica che chiama de-monopolizzazione, ma che si limita a cambiare nome e forme societarie ai vecchi carrozzoni di Stato.
Le leggi in materia, a nostro avviso, sono piu' che sufficienti. Ci riferiamo a quella sul diritto d'autore, che tutela gia' i marchi registrati.
Invece il Governo vuole introdurre in Internet regole che sarebbero ridicole in qualunque altro settore, a cominciare dal divieto di commercializzazione dei domini gia' registrati; e' come se facesse una legge in cui, per esempio, vietasse a Fiat di cedere il suo marchio.
E infine -come sempre succede a chi pensa di normare Internet- non ci si rende conto che cosi' facendo si favorira' la fuga delle registrazioni dei domini in altri Paesi dove queste norme farebbero solo ridere.
Dopo la fuga di capitali e di cervelli, il Governo ha trovato un buon metodo per far fuggire anche i marchi.
Internet e' ingovernabile da qualunque autorita'. Solo l'autodisciplina e gli accordi fra le parti interessate possono reggere il confronto con la sua potenza di comunicazione e informazione. Altrimenti muore.
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS