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CANONE TELECOM TELEFONIA FISSA
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Comunicato 
10 ottobre 2000 0:00
 


IL PRESIDENTE DELLA TELECOM SI COMPORTA COME SE DOVESSE ETERNAMENTE CONTINUARE IL SUO ARROGANTE MONOPOLIO.
L'ADUC CHIEDE ALL'AUTORITA' TLC DI CONFERMARE I TEMPI DI LIBERALIZZAZIONE DELL'ULTIMO MIGLIO.

Firenze, 10 Ottobre 2000. Il presidente della Telecom, durante l'assemblea Tim, ha fatto sapere che ha intenzione di chiedere un aumento del canone di telefonia fissa. "Anche quando la concessione sara' trasformata in licenza, il canone rimarra', perche' non e' come quello richiesto ai clienti della Rai, ma e' un costo dell'accesso"- cosi' ha detto ad un'agenzia stampa.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
A parte il fatto che saremmo curiosi di conoscere chi siano i clienti della Rai, o forse Roberto Colaninno chiama cosi' anche gli utenti della Telecom? Per quanto ci riguarda, cliente e' un consumatore che sceglie un servizio rispetto ad un altro: non sappiamo quale servizio abbiano potuto scegliere i clienti della Rai o quelli della Telecom, per poter vedere la televisione o usare un apparecchio di telefonia fissa. Probabilmente i refusi -ammesso che di questo si tratti- sono dimostrazione di confusione linguistica ed economica. Inoltre, per l'utente-suddito, non c'e' differenza fra canone Rai e quello Telecom, perche' sono entrambe tasse di accesso al servizio televisivo e telefonico; non solo, ma perche' per la Telecom dovrebbe essere un costo di accesso, e non altrettanto per la Rai, che comunque da' un servizio a fronte di questa tassa? Forse Colaninno vuole solo prendere le distanze dal canone Rai che, in quanto a odio da parte degli utenti, non ha confronti, neanche con Telecom? Piccoli giochi d'immagine, di piccolo cabotaggio, ma fortemente arroganti.
Questo e' quello che ci offre -senza alternative- lo Stato!
C'e' qualcosa che sfugge al presidente della Telecom, al di la' della concessione trasformata in licenza, che comunque non resta un fatto secondario, sempre che si tratti di licenze a vari offerenti e non di licenza-unica di aggiornamento della gestione del servizio monopolistico: e' che entro l'anno -secondo gli inviti della Ue- dovra' essere risolta la questione dell'ultimo miglio, cioe' il controllo totale di qualunque gestore del cavo che va dall'apparecchio del cliente (questo si'!) ai propri impianti tecnici. Questo significa che, pur se l'azienda X dovra' pagare un canone a Telecom per il noleggio di questo ultimo miglio, non e' detto che la stessa azienda lo faccia pagare al suo cliente. Ma Il presidente della Telecom preferisce ignorare questo fatto, perche' e' convinto che cio' non succedera' mai, oppure, fintanto che rastrellera' denaro dagli utenti-sudditi, cerca di farlo con profitti piu' alti possibile?
Per questo, oggi stesso, abbiamo interessato l'Autorita' delle Telecomunicazioni, perche' ci fornisca garanzie sui tempi d'attuazione della cosiddetta liberalizzazione dell'ultimo miglio.
 
 
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