Roma, 2 gennaio 2000. "Signora ministro, se il Suo intento e' stato quello di dimostrare che il centro storico di Roma, come quello di altre citta', non e' in grado di sopportare eventi di massa, ebbene ha raggiunto lo scopo. Ora occorre fermare le velleita' degli amministratori locali che, come novelli Attila, stanno distruggendo un patrimonio accumulato nel corso dei secoli.
Scelga Lei quale ruolo vuole assumere: quello del generale Ezio, del papa Leone Magno o dell'imperatore Marciano. L'importante e' dissolvere lo spirito degli Unni che aleggia in molte Giunte comunali, a partire da quella capitolina, e qualificare i centri storici come musei all'aperto che devono essere valorizzati e non distrutti".
E' questa la sintesi della lettera che il segretario dell'Aduc, Primo Mastrantoni ha inviato al Ministro dei beni culturali, Giovanna Melandri, in occasione dei festeggiamenti del capodanno 2000.