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CASCO OBBLIGATORIO
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Comunicato 
12 novembre 1999 0:00
 


UN ESERCITO DI UTENTI INCAPACI DI INTENDERE E DI VOLERE ANCHE SULLA PROPRIA SICUREZZA: QUESTA LA CONCEZIONE DEL LEGISLATORE CHE CONTINUA A METTERE TOPPE SENZA INTERVENIRE ALLA RADICE DEL PROBLEMA, L'INCREMENTO DEL TRASPORTO PUBBLICO.

Firenze, 12 Novembre 1999. La commissione Lavori pubblici del Senato ha approvato in via definitiva il provvedimento che rende obbligatorio il casco per tutti i motociclisti alla guida di qualunque due ruote a motore.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Un'altra norma che si aggiunge al castello molto alto di quelle inutili e applicate in modo discrezionale. Dopo le cinture di sicurezza e i ciclomotori monoposto, il triangolo e' chiuso. Con l'aggiunta, pero', che si rafforza un interventismo e una logica della norma dove l'individuo e' considerato incapace di intendere e di volere (anche sulla sua sicurezza e salute), e dove non lo si mette in condizione di scegliere: una concezione della sicurezza che, invece di giovare alla comunita' e alla consapevolezza di ognuno di far parte di questa comunita', invita direttamente alla violazione della norma.
Stiamo parlando di concezioni astratte rispetto ai giusti benefici che deriveranno da questo obbligo? Non crediamo, perche' siamo confortati da cio' che succede con le cinture di sicurezza e i ciclomotori monoposto: rarissime le contravvenzioni e, spesso, elevate solo in modo discrezionale e arbitrario. E non ci interessa sapere perche' questo succede; sappiamo solo che e' cosi' e che -qui sta l'aggravante- questi comportamenti individuali sono accettati anche dai tutori del codice della strada.
Infine, non e' un caso, che gia' si sta pensando al patentino per guidare i ciclomotori: paternalismo aggiunto a nuovo profitto finanziario dello Stato (quanto costera' questo nuovo patentino?).
La penalizzazione maggiore sara' per coloro che usano il ciclomotore come alternativa al mezzo pubblico, perche' -quest'ultimo- e' inefficiente. E il legislatore invece di agevolare lo sviluppo del trasporto pubblico (rendendo quindi meno necessario l'uso del ciclomotore), ha preferito l'obbligo del casco: quindi continueremo ad avere nugoli di motorini guidati da centauri col casco che continueranno ad avvelenare i nostri centri storici con i loro terrificanti gas di scarico (grazie anche a miscele fatte artigianalmente con effetti devastanti per l'aria, vista l'impossibilita' di trovare benzina miscelata, e visto che la stragrande maggioranza di motorini in circolazione necessita di questa miscelazione alla fonte).
Ma per i legislatore e' meglio cosi', perche' col casco si faranno meno male e ci saranno meno morti, mentre l'equilibrio demografico sara' comunque garantito dai morti per avvelenamento da smog.
 
 
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