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CONTENIMENTO DELL'INFLAZIONE
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Comunicato 
18 aprile 2000 0:00
 


I DATI ISTAT DIMOSTRANO CHE LE POLITICHE DEL GOVERNO IN QUESTO ULTIMO ANNO PER CONTENERE L'INFLAZIONE HANNO PORTATO AD UN PEGGIORAMENTO DEL 32% RISPETTO AI LIVELLI DI UN ANNO FA.

Firenze, 18 Aprile 2000. L'Istat fa sapere che l'inflazione durante il mese di marzo e' stata del +2,5% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E' la conferma di una tendenza inarrestabile, che conobbe una piccola primavera alchemica in occasione dell'ingresso nei Paesi dell'Euro, ma che, senza questa alchimia di facciata, riprese a camminare senza sosta.
Quel 2,5% rispetto ad un anno fa e' molto esplicito: paragonato all'aumento che intercorse tra marzo 1999 e marzo 1998 (+1,9%), registriamo un peggioramento del 32%.
Questo vuol dire che la politica del Governo per contenere l'inflazione, invece di farla diminuire, l'ha peggiorata del 32% rispetto ad un anno fa.
Sono percentuali che devono far riflettere su cio' che il Governo ha messo in movimento, intervenendo sugli effetti e non sulle cause.
Come nel caso del blocco delle tariffe Rc Auto che ha condizionato la liberalizzazione del settore -blocco la cui legittimita' viene ora contestata in sede comunitaria; o come nel caso dell'aumento della benzina, dove le regalie/riduzioni di trattenuta fiscale sono risultate insignificanti per la confezione del prezzo al consumo; o come l'aumento del costo di quei lavori -le collaborazioni- che sono forme sempre piu' diffuse di prestazione d'opera; o come la penalizzazione fiscale e normativa di Internet, dove si sta sviluppando buona parte di quella New Economy, grazie alla quale -nonostante le finte percentuali (per il metodo di rilevazione) di disoccupati- moltissimi giovani trovano soluzioni lavorative.
L'approccio del Governo alla de-monopolizzazione dell'economia ha portato a questo. L'aver deciso che i grandi carrozzoni monopolistici di Stato dovessero solo cambiare assetto societario, ed essere sempre controllati dallo Stato; non solo, ma aver dato il via libera alla proliferazione di tante Iri (Enel in primo luogo), non ha consentito al mercato di essere espressione del libero gioco della domanda e dell'offerta, ma drogato dalla rottamazione del momento e da tariffe decise da questa o quell'altra autorita' (piu' o meno spacciata come garante della de-monopolizzazione).
Le cause dell'inflazione, quindi, non sono mai state affrontate, ma, al contrario, sono stati rafforzati quegli assetti organizzativi e decisionali delle aziende che in passato avevano gia' mostrato dannosita' e necessita' di rimozione -quando c'era anche meno alchimia nei dati e nelle informazioni con cui si confezionavano questi dati.


LIBERALIZZAZIONE SERVIZI AEROPORTUALI: L'ADUC ATTACCA PRODI, DE PALACIO E MONTI .


Roma, 18 Aprile 2000. Comportamenti omissivi a danno dei consumatori. E' questa l'accusa -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- che facciamo al Presidente della Commissione europea, Romano Prodi, alla Commissaria ai trasporti, Loyola de Palacio e al Commissario alla concorrenza, Mario Monti. Nel settore dei servizi aeroportuali si conservano a tutt'oggi gli assetti monopolistici a danno dei consumatori sotto il profilo economico, dell'efficienza e della qualita' dei servizi.
L'Aduc a marzo del '99 aveva depositato un ricorso alla Commissione europea contro il finto decreto di liberalizzazione emanato dal Governo italiano (d.lgs 18/99) in attuazione della direttiva europea 96/97. Nel settembre scorso, facendo proprie le argomentazioni dell'Aduc, la Direzione VII trasporti europea aveva sollecitato il Governo italiano a rivedere il proprio decreto pena il ricorso all'Alta Corte di Giustizia. Sono passati otto mesi, il decreto legislativo non e' stato modificato e la Commissione europea non ha avviato nessuna procedura di infrazione contro il Governo italiano.
Quali interessi si nascondono dietro queste omissioni?
Il ricorso dell'Aduc alla Commissione europea e' consultabile in Internet a questo indirizzo: clicca qui
 
 
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