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CONTRABBANDO DI SIGARETTE
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Comunicato 
21 luglio 2000 0:00
 


DENUNCIA DELL'UE AI PRODUTTORI USA: FINALMENTE UN'AZIONE COERENTE CON LE PROPRIE LEGGI. ACCELERARE VERSO L'ABOLIZIONE DEL MONOPOLIO: UNICA RICETTA CONTRO IL CONTRABBANDO.

Firenze, 21 Luglio 2000. La Commissione Ue ha annunciato l'avvio di un'azione civile in Usa contro i produttori di sigarette, accusati di collusione con i contrabbandieri che, partendo dai Balcani, essenzialmente attraverso l'Italia, hanno un fiorente mercato in tutta l'Europa.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Finalmente un'azione coerente con le proprie leggi. Dopo che nei giorni scorsi ne abbiamo sentito di tutti i colori per cercare di fare grancassa sulle sentenze Usa che hanno condannato i produttori di sigarette a risarcimenti miliardari verso fumatori. Avevamo stigmatizzato il comportamento schizofrenico dell'Italia e dei suoi ministri che tuonavano contro le multinazionali del tabacco, perche' loro stessi -in quanto Stato che gestisce produzione e vendita del tabacco- devono guadagnare da un prodotto che dicono di non comprare e non usare perche' fa male (con tutti gli annessi di sprechi di denaro che questo comporta).
Quello che invece fa l'Ue oggi ha una logica, un significato: difende i suoi interessi da chi, violando la legge, cerca di comprometterli. Un recupero di stile e di metodo che fa onore ai nostri amministratori comunitari: fuori delle demagogie salutiste, con i piedi per terra e col dito puntato li' dove l'evidenza c'era da sempre.
Ma difendere solamente i propri interessi dall'attacco della malavita del contrabbando, alimentata dai produttori della materia prima, non risolve il problema. Significa mostrare i denti e intraprendere una battaglia di diritto che, se le potenti lobbies del tabacco non riusciranno a bloccare in qualche modo, non puo' che essere vincente. Il contrabbando continuera', cosi' come continua per le armi che, nonostante pesantissime leggi ne vietino il commercio verso Paesi belligeranti, non c'e' Paese in guerra che non le abbia: per loro e', in un certo senso, una necessita'. E se ne deduce che anche le sigarette siano altrettanta necessita', specialmente in un mercato a regime monopolista, dove il maggior costo al dettaglio e' rappresentato dalla parte fiscale, e quindi l'abbassamento dei prezzi nel mercato nero ha ampio spazio e rappresenta una forte attrattiva per il consumatore.
A questa situazione c'e' solo un rimedio: la fine del monopolio. Non quella fine all'italiana che, privatizzando l'ente nazionale tabacchi, ha solo creato una spa "gestore unico" per il momento, e una spa "gestore maggioritario" domani. Occorre un mercato in cui lo Stato svolga la sola funzione di garante, lasciando che siano altri a produrre e vendere: il contrabbando non avrebbe senso, cosi' come oggi, non ha senso il contrabbando, per esempio, di telefonini.
L'azione di Bruxelles puo' portare a questo, perche', al di la' di proposte di legge che non saranno mai approvate (Veronesi) e di obblighi a non fumare da parte di chi vuole imporre i propri stili di vita, e' il recupero di un metodo: quello con i piedi per terra.
 
 
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