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COSTI DEI BIGLIETTI AEREI
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Comunicato 
1 dicembre 2000 0:00
 


FINALMENTE L'ANTITRUST COMINCIA AD INTERESSARSENE, MA E', PER ORA SOLO QUELLO EUROPEO. QUELLO ITALIANO NE SARA' PRESTO INTERESSATO.

Firenze, 1 Dicembre 2000. L'Antitrust della Comunita' europea sta indagando su un possibile cartello che le compagnie aeree avrebbero costituito per condizionare i prezzi delle tariffe aeree.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Era ora, perche' la vera e propria rapina del costo del trasporto aereo passeggeri in Europa e' una delle piu' evidenti vessazioni. A partire dalla Iata (International Air Travel Association) che, costituita con l'apparente intento di facilitare la vita ai passeggeri, grazie al coordinamento e all'accettazione tariffaria dei vari vettori che vi aderiscono, di fatto e' diventata un calmieratore obbligatorio dei prezzi al dettaglio, deformando il mercato e continuando a proliferare sulle molte posizioni di rendita che esistono sulle rotte. Non e' un caso, infatti, che quasi tutte le compagnie europee vi aderiscono -ma non la maggiorparte di quelle Usa- e che in Europa un biglietto scontatissimo per andare e tornare da Firenze o Bologna a Parigi, costa piu' di 600 mila lire, mentre con la stessa cifra si va e si torna sempre da Firenze o Bologna a New York, e negli Usa (nonostante la triste condizione della nostra valuta rispetto al dollaro), con la stessa cifra si va e si torna per ben due volte da New York a San Francisco. In genere ci viene detto che e' colpa del costo del carburante e del lievitare del dollaro Usa, ma la differenza e troppa e, quindi, la scusa non regge.
Il problema esiste e ci sono precise responsabilita', con veri e propri cartelli tra le compagnie aeree che, su rotte affollate, cercano di impedire la concorrenza, spremendo il piu' possibile i viaggiatori. Per questo attendiamo fiduciosi il risultato di questa indagine dell'Antitrust comunitario.
Nello stesso tempo, non possiamo dimenticare che, in Italia, un volo di sola andata da Milano a Catania (incluse le tasse), costa Lit.444.500, mentre da Roma, sempre per Catania, ci vogliono Lit.342.500, e che grosso modo, queste tariffe dell'Alitalia, sono le stesse degli altri vettori. C'e' qualcosa che non torna, anche qui: troppo divario rispetto alle tariffe delle rotte internazionali, che, non a caso, sono basse per via della concorrenza, che quindi funziona per far abbassare i prezzi e continuare a far guadagnare i vettori … magari in maniera meno strozzina. E non ci torna il fatto che su alcune rotte in cui vigeva una certa concorrenza (in genere quelle definite secondarie, ma che di fatto sono solo nuove, come la Bergamo/Cagliari), dopo un po' i prezzi sono livellati al valore piu' alto, fino a utilizzare gli stessi aeromobili tra compagnie ufficialmente concorrenti. Proprio su questo aspetto del trasporto italiano, abbiamo avviato un'indagine che porteremo sui tavoli dell'Antitrust italiano.
 
 
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