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DECRETO LIBERALIZZAZIONE DEL GAS
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Comunicato 
19 maggio 2000 0:00
 


DAL MONOPOLIO SI VA VERSO IL DUOPOLIO. MENTRE LE TARIFFE NON SARANNO FATTE DAL MERCATO E DAL GRADIMENTO DEGLI UTENTI, MA SEMPRE DALLO STATO

Firenze, 19 maggio 2000. Il Governo ha varato il decreto di liberalizzazione del gas.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Il primo timido passo e' stato fatto. Ma non siamo molto convinti che le conseguenze portino ad un mercato in cui, oltre ad utenti che scelgono il fornitore, ci siano tariffe determinate dalla capacita' di offrire un buon rapporto qualita'/costo da parte degli stessi fornitori.
A nostro avviso ci sono, per ora, due macigni che impediscono lo scorrimento fluido sulla via della liberalizzazione. Il primo e' quello dell'Eni che puo' arrivare a vendere il 50% dei volumi complessivi consumati in Italia. Il secondo e' quello del potere dell'Autorita' per l'energia e il gas nel fissare le tariffe.
Nel primo caso, ci viene in mente quello che sta succedendo sul mercato della benzina, con il duopolio AgipIp/Unione Petrolifera, dove -non a caso- l'AgipIp (lo Stato) controlla il 50% del mercato. Visti i precedenti, perche' all'Eni si concede la possibilita' di tanto spazio? La sua presenza preponderante sul mercato, non spingera' gli altri "piccoli" ad associarsi -come i petrolieri con l'UP- per concordare l'andamento delle offerte sul mercato? Ci sembra che questa sia la prospettiva, facendoci passare dal monopolio al duopolio che, per gli utenti, e' anche peggio: nel monopolio -almeno in teoria- l'azienda di Stato agisce in nome del bene pubblico; nel duopolio, gli attori agiscono -senza concorrenti- per i loro interessi, e quindi loro fanno il mercato, e non viceversa.
Nel secondo caso, ci viene in mente un'altra Autorita', quelle delle Tlc che stabilisce (o non e' capace di farlo -a seconda dei casi- rimandando nel tempo, per esempio, decisioni molto importanti come quella sulla liberalizzazione dell'ultimo miglio di telefonia fissa) i prezzi minimi dei servizi. Altrettanto potere sara' concesso all'Autorita' del Ranci. Agli utenti poco importa se le tariffe sono stabilite dal ministero o dall'Autorita', perche' si tratta sempre di qualcuno che e' espressione del potere politico (l'Autorita' e' nominata dal Parlamento), e che, nel suo operare, non fa riferimento a criteri economici puri, ma condizionati da questa o quell'altra politica. Agli utenti, invece, interesserebbe che fossero loro a far si' che una tariffa aumenti o diminuisca grazie all'espressione del loro gradimento.
Tra la prospettiva del duopolio e il potere politico che continua a fissare le tariffe …… c'e' ancora molta strada da percorrere.
Anche qui, purtroppo, la via italiana alla de-monopolizzazione sta mostrando le sue peculiari caratteristiche: "proteggere" utenti e mercato, che, invece, farebbero volentieri a meno di qualunque protezione, perche' sono adulti da soli.
 
 
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