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IL DIRITTO D'AUTORE DI STRASBURGO
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Comunicato 
14 febbraio 2001 0:00
 


NORME DIVERSE DA QUELLE DELLA LEGGE ITALIANA SONO STATE APPROVATE. COSA FARNE DELLA SIAE? E COSA FARANNO IN ITALIA I PARALMETNARI CHE LE HANNO VOTATE?

Firenze, 14 febbraio 2001. Il Parlamento europeo ha approvato una direttiva sul diritto d'autore, ribadendo tutti i tradizionali concetti e pratiche della salvaguardia delle opere dell'ingegno e con i tradizionali compromessi che sono quasi d'obbligo nel Parlamento di Strasburgo, frustrato com'e' nel suo essere totalmente dipendente dalle decisioni degli Stati nazionali nel Consiglio dei Quindici.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
La direttiva approvata si discosta leggermente dalla legge italiana dello scorso mese di luglio: le opere protette dal diritto d'autore, se usate per scopi privati e per fini non-commerciali, sono esenti dalle norme. Come la mettiamo con la legge italiana che prevede, per esempio, che anche un concerto di sostegno non-economico ad una causa umanitaria, si debba pagare la Siae? O che rende obbligatorio il diritto d'autore anche a chi non lo vorrebbe, nel momento in cui l'opera dell'ingegno e' in qualche modo distribuita o diffusa anche non a scopo di lucro?
Sempre che questa direttiva sia poi approvata dal Consiglio dei Quindici, cosa fara' l'Italia? Smantellera' il castello impositivo feudale della Siae, che solo di recente ha confermato e consolidato?
Ci auguriamo che i deputati italiani al Parlamento europeo, che quasi sempre sono anche deputati nazionali (come il relatore della direttiva a Strasburgo, l'on.Enrico Boselli), facciano tesoro di quanto hanno votato e cerchino di imporlo anche in Italia. Non sara' certamente lo smantellamento della Siae che in molti si augurano, ma levare a questa Societa' un po' di terreno sotto i piedi, puo' sempre essere un buon punto di partenza.
 
 
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