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DIRITTO DI VOTO
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Comunicato 
21 maggio 2000 0:00
 


SE NON SI STA ATTENTI, IL COMUNE LO LEVA PER SEMPLIFICAZIONE. E' SUCCESSO AL PRESIDENTE DELL'ADUC.

Firenze, 21 maggio 2000. Un esempio di applicazione del decreto pulisci-liste dello scorso 10 maggio, e' successo al presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito che, in prima persona, racconta la vicenda.
Stamane sono andato a ritirare il certificato elettorale alla sede del quartiere, in piazza Dalmazia, dove risiedo a Firenze, come avevo fatto per le scorse elezioni regionali e anche l'anno scorso. Ho cambiato casa da piu' di un anno e non ho trovato il tempo per sottopormi a quei veri e propri lavori forzati che bisogna subire per notificare il cambio di residenza.
L'impiegato mi dice che il mio certificato non c'e', "forse lo ha ritirato un vicino", ma guardando nel computer mi dicono che sono stato cancellato dalle liste elettorali. Non sanno perche' e per saperlo, ed eventualmente reintegrarmi, devo andare agli uffici elettorali di Palazzo Vecchio, in centro. Alle mie rimostranze sulla presenza di terminali in quegli uffici che potevano servire alla bisogna, la risposta e' sempre stata la stessa. Per mia fortuna viaggio in bicicletta e, sudando e sbuffando, arrivo dopo mezzora nella centrale piazza della Signoria.
Le gentili addette all'ufficio elettorale mi dicono candidamente che sono stato cancellato perche' irreperibile. D'accordo che non avevo notificato il cambio di abitazione, ma da qui a dirmi irreperibile … ce ne passa, anche perche' era facilmente appurabile che da quando per loro sono irreperibile, ho comunque sempre ritirato il certificato elettorale e votato. Non ci volevano chissa' quali controlli incrociati per appurarsene.
Domando se in questa operazione c'entra il decreto "pulisci-liste", e mi dicono di no, perche' e' una prassi del Comune di Firenze. Peccato, pero', che, mi hanno ridato il certificato elettorale con su un timbro in cui si legge "ammesso al voto ai sensi dell'art.2 Decreto legge 10 Maggio 2000, n.111. Da scrivere a cura del Presidente di Seggio in calce alla Lista di Sezione".
Ne deduco, quindi, che se non ci fosse stato il decreto "pulisci-liste" io non sarei stato riammesso al voto, quantomeno istantaneamente, per il voto di oggi, com'e' successo.
Un breve commento. Probabilmente il decreto "pulisci.liste" ha scatenato meccanismi di controllo a cui gli uffici non sono adusi. E li ha fatti andare con la mano pesante. Mi domando cosa sarebbe successo se, invece di stamane, mi fossi recato alla sede del quartiere poco prima della chiusura dei seggi, com'era mio diritto, alle 22, per ritirare il certificato che avrei usato per votare in una scuola molto vicina a questo ufficio. Probabilmente sarei stato privato del diritto di voto.
 
 
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