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DIVIETO DEI TABACCHI
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Comunicato 
17 luglio 2000 0:00
 


CONTRO L'ARIA FRITTA DI UNO STATO CHE DOVREBBE NEGARE A SE STESSO DI FARE BUSINESS, PER CAMPAGNE D'INFORMAZIONE E DI PREVENZIONE CHE SIANO CREDIBILI, OCCORRE CHE NON CI SIA PIU' IL MONOPOLIO. L'ADUC INTERESSA L'ANTITRUST.

Firenze, 17 Luglio 2000. E' cominciata la gara a chi "la spara piu' grossa", toccando i limiti dell'impossibile (faremo le nostre cause negli Usa) o del ridicolo (sigarette in farmacia con la ricetta medica), ma facendo molta attenzione a non chiedere l'unica cosa che darebbe la possibilita' di innescare meccanismi sanzionatori e di prevenzione: l'abolizione del monopolio di Stato.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Ma stiamo parlando non di un'abolizione all'italiana, con un mercato dove piu' della meta' dovrebbe restare ad appannaggio dello Stato e dove i prezzi dovrebbero essere regolati da non sappiamo quale Autorita'. Ci rendiamo conto che e' molto difficile che cio' possa succedere, ma non ci sono altre soluzioni. Il confronto, le denunce, il dibattito, altrimenti, sono roba da ombrelloni o cene al fresco in collina, che dureranno giustappunto solo questa stagione. Non e' un caso, infatti, (e lo sa benissimo anche il ministro Veronesi) che l'ennesima proposta del ministro della Sanita', sta gia' facendo raggruppare -nella labilissima ipotesi che se ne parli in Parlamento prima della fine della legislatura- un copioso partito trasversale di opposizione, che trova ampia ispirazione nel monopolio tabacchi.
Fatta questa premessa, e ribadendo il diritto di ognuno a non fumare e fumare, senza che quest'ultimo comportamento sia consegnato alla malavita e al sistema sanitario per l'approvvigionamento della materia prima, non ci resta che auspicare l'intervento dell'Antitrust. Perche' se lo Stato vuole credibilmente informare sui danni del tabacco, non puo' farlo dalla posizione di co-interessato ad un business che si basa sull'aumento dei consumi dello stesso tabacco. Oltre che schizofrenico, e' un comportamento lesivo degli interessi dello stesso Stato, sia in termini sanitari che economici, e che, per negligenza, dovrebbe essere sanzionato.
Oggi stesso inviamo questa nota all'Autorita' garante della Concorrenza e del Mercato, perche' intervenga per bloccare il processo di ristrutturazione in corso del monopolio dei tabacchi: cosi' com'e' -la "privatizzazione" della societa' di gestione con lo Stato come socio unico- non apre il mercato, ma lo condiziona in modo pesantissimo per gli anni a venire, lasciando le cose cosi' come sono.
Poi, solo quando lo Stato sara' assente da questo business, ci sentiremo impegnati per campagne di informazione e di prevenzione, appoggiando anche le proposte governative. L'aria fritta serve solo a far dire tutto a tutti per arrivare, infine, alla conclusione che non si puo' far nulla perche' "si spaccherebbe il Paese, la maggioranza …" e altre amenita' simili.
 
 
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