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DOMENICHE A PIEDI
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Comunicato 
11 dicembre 1999 0:00
 


CI ASPETTAVAMO POLITICHE PER LA RIDUZIONE DEI CONSUMI PRIVATI DI CARBURANTE E PER LA VIVIBILITA' DELLE CITTA' …… MA CI TENIAMO IL RIDICOLO DELLE TROVATE DEL MINISTRO RONCHI

Firenze, 11 Dicembre 1999. Il ministro dell'Ambiente ha deciso che i Sindaci che lo vorranno, potranno vietare la circolazione privata delle auto nelle ultime due domeniche di gennaio.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Il ministro ce l'ha fatta. Sembrava quasi una sorta di scommessa con se stesso … e che l'ha fatta, cosi' com'era immaginabile, cioe' lasciando che siano i Sindaci a prendersi la responsabilita' e le conseguenze del blocco. Lui ha lanciato l'dea, ma la responsabilita' la lascia ad altri: un metodo molto diffuso e che gli utenti ben conoscono quando chiedono qualcosa ad un ufficio pubblico o cercano di avere ragione di fronte ad un errore o un torto di una pubblica amministrazione.
Nel trentennio del Governo Mussolini veniva "imposto" a tutti di dedicare un giorno alla settimana alla cultura e alla pratica dell'ideologia di Stato, e fu scelto il sabato con il motto "libro e moschetto, fascista perfetto", e tutti piu' o meno si adeguavano piu' per desiderio di tranquillita' che non per convinzione. Questo esempio di rapporto dell'italiano con le istituzioni, probabilmente, deve essere quello che ha ispirato il ministro Edo Ronchi, sapendo che altrettanto succedera' per le sue domeniche ….. "tanto, male non fanno, anche se sono stupide …".
Con ironia -drammatica- ci viene da consigliare quello che potrebbe essere un nuovo slogan per la domenica ecologista del ministro: "ecologista perfetto? A piedi ti metto", dove il drammatico sta tutto in quel "perfetto", cosi' come lo era nel trentennio fascista.
Dopo la figuraccia della concessione del rinvio per la benzina rossa (erano anni che si sapeva di questa scadenza e nulla e' stato fatto per rispettarla), questa "decisione" del ministro Ronchi verra' scritta nel dossier delle comicita' e inutilita' che -immaginiamo- l'Ue abbia aperto per l'Italia.
Ci aspettavamo piani organici di pedonalizzazione dei centri storici con potenziamento dei mezzi pubblici in qualita' e quantita'. Ci aspettavamo riduzioni delle tariffe e piu' qualita' del trasporto su rotaia. Ci aspettavamo la fine delle politiche di rottamazione che -oltre a far guadagnare le case automobilistiche- stanno riempendo le nostre citta' di mezzi privati, ed hanno stabilito il che esistono aziende buone che devono guadagnare (quelle automobilistiche, e dei mezzi privati di trasporto in generale) e aziende cattive che devono pagare per loro (tutte le altre), ma non esiste il singolo consumatore che possa decidere come meglio utilizzare -per esempio- un bonus dello Stato. Ci aspettavamo la dismissione dell'impegno dello Stato in produzione e distribuzione dei carburanti (perche' crediamo sia questa una delle ragioni principali del loro prezzo alto). Ci aspettavamo ….. ma per ora ci teniamo le domeniche ecologiste e il loro padre ispiratore.
 
 
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