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FARMACI GENERICI, UN PRIMO PASSO
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Comunicato 
6 giugno 2001 0:00
 



Roma, 6 Giugno 2001. Finalmente, si cominciano a scoprire gli altarini e appare chiaro quello che da anni sosteniamo: ci sono farmaci equivalenti che vengono venduti ad un prezzo diverso. Non ci voleva molto -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- ma finalmente qualcuno se ne e' accorto. Ne frattempo le industrie del settore hanno fatto affari d'oro. Sarebbe interessante fare l'elenco di tutti i ministri della Sanita' che si sono succeduti negli ultimi 30 anni!
Questo non deve essere che il primo passo e, fermo restando il diritto del consumatore a scegliere il farmaco piu' costoso, sarebbe opportuno fare i successivi passi. Se due farmaci hanno lo stesso principio attivo e il medico prescrive quello piu' caro (qui dovremmo aprire un altro capitolo della storia, sara' per un' altra volta) il farmacista (altra storia) dovrebbe fornire automaticamente quello meno caro, in caso contrario il consumatore dovrebbe sostenere l'intero costo della medicina piu' costosa: il problema del Servizio sanitario e' quello di garantire una prestazione non quello di sostenere ulteriori guadagni alle industrie del settore! Altro problema sono le confezioni dei farmaci, che dovrebbero essere piu' semplici e quindi meno onerose. L'esempio viene dagli Stati Uniti dove molti farmaci sono contenuti in grandi recipienti e vengono forniti di volta in volta all'utente. I farmaci da banco, senza ricetta, potrebbero essere venduti anche nei supermercati: esempio classico e' l'aspirina che negli USA viene offerta nei negozi in contenitori da 500 compresse; il risparmio e' tutto per il consumatore, che non e' costretto a pagare costosissime confezioni che non servono a niente. Pericoli per la salute? Certamente minori di quelli dovuti alle bottiglie di superalcolici, in bella mostra sugli scaffali dei nostri supermercati.
 
 
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