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FECONDAZIONE ASSISTITA E DIRITTI DELLO ZIGOTE
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Comunicato 
21 giugno 2000 0:00
 


UN INVITO PERCHE' I DEPUTATI LIBERI NON SI RENDANO COMPLICI

Firenze, 21 Giugno 2000. Come previsto, dopo il blitz della settimana scorsa che l'aveva cancellato, il Senato ha reintrodotto il principio dei diritti del concepito.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Qualcuno aveva dei dubbi? Sembra di si', perche' le dichiarazioni e prese di posizione dei vittoriosi della settimana scorsa apparivano come quelle di Churchill dopo la caduta di Berlino: trionfali e definitive. Ma, come gia' avevamo fatto notare, la realta' e' un'altra, e la maggioranza del Senato l'ha riesumata. Quindi nessun passaggio dai diritti dello zigote a quelli dello Stato sul diritto di fecondazione assistita, cosi' com'era l'ispirazione del testo di legge approvato la settimana scorsa. Lo zigote rimane re, e, per questo, i suoi diritti sono superiori a quelli di chi vorrebbe usarlo sul proprio corpo per un gesto d'amore.
Lo Stato confessionale consente il concepimento solo secondo il suo ordine e il suo credo. E chi non ci sta ….. galera o esilio.
Noi non abbiamo molta affinita' con la senatrice Ersilia Salvato e la sua concezione statalista delle liberta' dell'individuo, ma oggi ci sentiamo di esprimerle simpatia per il suo abbandono dell'aula di Palazzo Madama in occasione di questo voto. Il motivo della sen.Salvato e' procedurale (la riammissione di un emendamento gia' bocciato dall'Aula), ma auspichiamo che si estenda a tutto il contesto del testo di legge, sperando che sia seguita da tutti coloro che non vorranno sentirsi complici di questa intrusione dello Stato nell'intimo dell'individuo.
L'iter della legge andra' avanti e il Senato sara' libero di approvarla come meglio ritiene. E noi, se da un lato avremo avuto conferma di un Paese legale anomalo rispetto a quello reale, con il trionfo della confessione della Chiesa Romana, non ci preoccuperemo piu' di tanto.
Per fortuna dall'Italia si esce facilmente, anche senza documenti, percio' chi lo vorra', potra' andare in un altro Paese e praticare li' la fecondazione assistita.
Un abbandono della lotta? No. Tutt'altro. Siccome chi considera il Parlamento come le stalle del Vaticano e' oggi prevalente, invitiamo le donne e gli uomini liberi di questo Parlamento a dare un segnale forte verso l'esterno, per non essere replicanti di se stessi, e continuare parlare con chi non li vuole ascoltare.
 
 
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