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FESTA DELLA REPUBBLICA
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Comunicato 
26 maggio 2000 0:00
 


A COSA SERVE LA PARATA MILITARE NELL'EPOCA I CUI LA MINACCIA ALLA SICUREZZA HA NOMI TIPO "I LOVE YOU"?

Firenze, 26 maggio 2000. Domenica 4 giugno, in "differita" rispetto all ricorrenza del 2 giugno, si terra' una parata militare ai Fori Imperiali a Roma, per festeggiare il 54/esimo anniversario della proclamazione della nostra Repubblica.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Evidentemente con l'anno 2000 e' cominciata la politica del gambero, che, notoriamente, cammina indietro. Questa parata, se poteva significare qualcosa nei tempi in cui la Difesa dello Stato avveniva grazie alla forza militare, oggi assume le sembianze di una goffa manifestazione da operetta, quasi da film di repubblica dello Stato libero di Bananas.
A chi serve e cosa vuol dire questa iniziativa? Serve alle Forze Armate per guadagnare in immagine rispetto agli importanti impegni in sede internazionale? Serve alle stesse Forze Armate per affermare la sua presenza dominante nel Paese e chiamare il cuore di tutti i cittadini a servire la patria?
Ricordiamo che in Parlamento ci sono precisi progetti di legge che -pur lenti nei tempi- intendono abolire il servizio militare obbligatorio.
Inoltre al ministero della Difesa, al Governo e alla Presidenza della Repubblica non hanno pensato che oggi queste sfilate, nel mondo, si vedono solo a L'Havana, Pechino, Asuncion, Pyongyang, Addis Abeba et similia, perche' servono a richiamare quelli che, per loro, sono i valori principali? I nostri governanti non sanno forse che, per esempio, i giovani che oggi scelgono di fare il servizio civile alternativo a quello militare, sono di piu' di quelli che mettono l'inutile divisa per uno dei migliori anni della loro vita, e quelli che mettono questa divisa ne farebbero volentieri a meno?
Quale messaggio di sicurezza interna si vuole rivolgere agli italiani? Quello dei carri armati, dei missili, dei pennacchi e delle penne, mentre gli attentati alla sicurezza oggi si chiamano "I love you" e, ignorando l'esistenza di quei confini che dovrebbero essere difesi da chi fara' questa parata dei Fori Imperiali, entrano in tutti i computer domestici e degli uffici, cosi' come fanno in tutto il resto del mondo?
Se proprio si voleva dare sfogo e certezza alla propria italianita', forse sarebbe stato meglio far sfilare ai Fori Imperiali quelle centinaia di migliaia di obiettori in servizio civile e volontari che garantiscono l'assistenza ai piu' demuniti, li' dove lo Stato e' presente marginalmente e con investimenti ridicoli rispetto al mantenimento anche della piu' piccola e inutile caserma piena di giovani obbligati a vegetare per un anno … ma non crediamo che si sarebbero prestati.
 
 
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