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FINE MONOPOLIO DELL'ENI
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Comunicato 
21 giugno 2000 0:00
 


POCHE ILLUSIONI. E' SOLO UN MODERNO MONOPOLIO DOVE VIGERA' L'ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE DA PARTE DELLO STATO.
SI RIPETERA' CIO' CHE STA SUCCEDENDO CON LA BENZINA

Firenze, 21 Giugno 2000. E' stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto di cosiddetta liberalizzazione del mercato del gas.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Poche illusioni, perche' tra il dire e il fare c'e' di mezzo uno Stato ingombrante quanto tutto lo Stivale. Il decreto dice che dal 2003 anche i singoli consumatori potranno scegliere il fornitore di gas, ma prima di tutto preferiamo arrivare a quella data e verificare cosa succedera'. Perche' non ci fidiamo.
Infatti come ci si puo' fidare di un decreto che stabilisce che dal 2002 l'Eni non potra' vendere piu' del 50% dei volumi complessivi consumato in Italia, e non potra' superare il 75% del gas prodotto o importato? Se le parole hanno un senso, vuol dire che la stragrande parte del mercato sara' occupata dall'azienda di Stato, e in modo piu' condizionante rispetto alla situazione precedente.
Infatti fino ad oggi il fornitore era uno e di Stato e, in qualche modo, praticava prezzi decisi dallo Stato per il bene dei suoi amministrati (almeno questa era la prerogativa di partenza e di costituzione, anche se in pratica le tariffe dei prodotti erogati in regime di monopolio sono sempre stata la sacca di riserva delle incapacita' fiscali dell'Amministrazione).
Da domani, invece, l'Eni avra' come principale vocazione quella di fare soldi, e lo fara' in un mercato in cui il suo stesso proprietario, lo Stato, e' quello che fa le regole. Avremo una situazione identica a quella che c'e' oggi con la benzina: prezzi alle stelle con il 50% del mercato in mano allo Stato (Agip-Ip). E se dovesse intervenire l'Antitrust per sanzionare eventuali comportamenti di cartello che l'Eni potra' fare con gli altri attori del mercato, lo fara' facendo pagare una multa allo stesso Stato: la solita partita di giro contabile. Se questo non e' abuso di posizione dominante, cos'altro e'?
Un decreto, quindi, che autorizza lo Stato a controllare il mercato e a speculare su di esso, a spese dei consumatori e di chi avra' l'ardire di "competere" in esso.
 
 
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