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GARA UMTS
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Comunicato 
19 ottobre 2000 0:00
 


SI VA VERSO IL DUOPOLIO DEL SETTORE. NULLA DI NUOVO PER I CONSUMATORI: E' SOLO LO STATO CHE AVANZA PER CONFERMARE IL SUO RUOLO DI CONTROLLATO/CONTROLLORE; E NON C'E' ALCUN PRESUPPOSTO CHE IL LEVIATANO TELECOMUNICATORE SI DEBBA COMPORTARE DIVERSAMENTE DA COME FA OGGI.

Firenze, 19 Ottobre 2000. E' gara! Finalmente, non se ne poteva piu': forse, a pari merito del parto di qualche infante reale di Montecarlo o Gran Bretagna, e' uno degli avvenimenti di cui si e' piu' parlato, riparlato e straparlato prima che cominciasse.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E come tutte le cose superstrombazzate, l'enorme clamore serve solo a camuffare una realta' piu' miserabile, in questo caso di un settore economico in forte espansione che sta per essere catturato dallo Stato, in piena politica di liberalizzazione economica…...
Le cinque licenze in gara sono contese da almeno tre soggetti (sui sei partecipanti) che sono proprieta' dello Stato o controllate dallo stesso grazie al potere di golden share: e questo il caso di Tim/Telecom e Blu, mentre Wind/Enel e' proprieta' del Tesoro.
Quindi, comunque vada l'asta, lo Stato entrera' in gioco, rinnovando il suo ruolo di controlalto/controllore, perche' continuera' a fare regole che lui stesso dovrebbe rispettare. Non solo, ma come in tutti gli ambiti in cui cio' succede (carburanti in primis), si instaurera' un Duopolio in cui uno fa le regole per entrambi, sotto la minaccia che, se non rispettate, possono essere cambiate in ogni momento.
Bella prospettiva per i consumatori, che sanno gia' cosa significa l'impegno del Leviatano telecomunicatore, grazie al servizio dell'immortale gestore monopolista della telefonia fissa che, grazie alla sua politica vorace, sta facendo perdere le migliori occasioni di sviluppo all'economia dell'intero Paese. Non ci sono, percio', i presupposti perche' sia un comportamento diverso. Anzi. Visto l'espandersi della presenza dello Stato, c'e' da temere un aumento di arroganza di condizionamento generale.



LIBRI A PREZZO FISSO
CI DOBBIAMO PREPARARE A RICORRERE ALL'ANTITRUST CONTRO L'EX-PRESIDENTE DELL'ANTITRUST?

Firenze, 19 ottobre 2000. Il ministro della Cultura, Giovanna Melandri, ha fatto sapere che ormai e' cosa fatta per il suo disegno di legge per l'incremento del libro, perche' nella prossima Finanziaria si sono anche trovati i soldi: 400 miliardi che, proventi del Lotto, andranno alla cultura. La parola, quindi, e' al Parlamento.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Lo Stato biscazziere, che gestisce il monopolio del gioco d'azzardo, e' riuscito cosi' a lavarsi quella coscienza che vuol far credere si sporchi per il solo fatto di avere a che fare con un gioco d'azzardo che non sia di Stato. E lo fa, ovviamente, per incentivare una nuova organizzazione del mercato (?) del libro, dove quest'ultimo sara' venduto a prezzo fisso e non potra' essere scontato per piu' del 10%. Tutto sotto l'occhio vigile di un'istituzione dal nome sinistro "Centro nazionale per la promozione del libro" (ricorda le politiche culturali del governo Mussolini in Italia, di quello di Hitler in Germania, e di quello Stalin nell'ex Unione Sovietica), e con il benestare della corporazione degli editori che, costretti a non fare prezzi bassi e a non inserire banner pubblicitari nei libri scolastici, accettano la situazione ottenendo in cambio che gli sconti non vadano oltre il 10%.
E c'e' un grande assente nelle politiche e nelle impostazioni di questi legislatori: il consumatore, colui che vorrebbe scegliere in liberta' risparmiando il piu' possibile, ma che invece e' solo considerato come fruitore passivo ed obbligato di politiche ed economie decise da altri.
E mentre si lasciano libere le vendite online (altrimenti incontrollabili vista la non-territorialita' di Intenet), si ribadisce il potere di decisione del ministero che, in particolari occasioni come le fiere, potra' derogare sui limiti massimi di sconto: quel potere di deroga che e' costante nella non-credibilita' della certezza italiana del diritto.
Ci viene in mente, pero', che l'attuale presidente del Consiglio, Giuliano Amato, quand'era presidente dell'Antitrust, aveva bocciato come lesiva della concorrenza una proposta di regolamentazione del prezzo dei libri, per cui ci domandiamo cosa' fara' oggi, avvallerra' questa legge? C'e' qualcosa che non ci torna, per cui ci dobbiamo preparare a ricorrere all'Antitrust contro l'ex presidente della stessa Antitrust?
 
 
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