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GIOVANI DS E LA DROGA
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Comunicato 
19 luglio 2000 0:00
 


CHE FINE HA FATTO LA BATTAGLIA ANTIPROIBIZIONISTA SULLE DROGHE?

Firenze, 19 Luglio 2000. Si e' conclusa ieri la festa nazionale dei Giovani del partito dei Democratici di Sinistra, che si e' tenuta a Carpi in provincia di Modena. L'abbiamo seguita per cercare di capire se l'impostazione antiproibizionista sulle droghe che in teoria ci accomuna con questi giovani, sia una delle loro battaglie, con quali mezzi, quali tempi e quali scadenze.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Lo abbiamo fatto perche' memori di una mozione che i giovani diessini avevano presentato all'ultimo congresso del partito dei loro grandi, a Torino, che tanto fece parlare i media e schierare i pro e i contro; e anche perche' memori delle prese di posizione che, esponenti e personaggi di quell'area politica, prendono in materia, non ultimi il segretario nazionale Walter Veltroni e l'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema.
La cosa ci interessava anche perche' proprio in questi giorni e' in corso quella brutta e inutile campagna anti-droga del ministro -sempre diessino- Livia Turco, che con lo slogan "io non calo la mia vita" e dicendo che la droga e' brutta e cattiva, crede di convincere i giovani a non consumare droghe: volevamo capire che impatto avesse questa campagna su un'organizzazione politica giovanile apertamente su posizioni antiproibizioniste
Abbiamo cercato segnali di una presenza di questa politica nella festa di Carpi, ma e' stata una ricerca vana, perche' tra padiglioni di automobili e ristoranti, non abbiamo trovato alcunche' che facesse riferimento alla droga e alla battaglia per farla uscire dalla clandestinita'. E questa ricerca e' stata vana anche nello scorrere l'elenco degli incontri politici e culturali. Ma, siccome siamo ottimisti, abbiamo aspettato il comizio di chiusura del segretario di questi giovani, Vinicio Peluffo, sperando che desse un segnale: si e' tenuto ieri sera, ma anche qui niente, come se la mozione del congresso di Torino non fosse mai esistita, cosi' come le petizioni su cui hanno raccolto le firme.
Che tristezza avere queste conferme: una festa di giovani che non parla di uno dei suoi principali problemi. Maliziosamente abbiamo pensato che questo argomento -da agitare nelle assemblee studentesche, dove c'e' solo da guadagnarci a parlarne- non e' consono in una delle sedi piu' ufficiali, la festa nazionale, perche' potrebbe compromettere il passaggio dei suoi aderenti dal movimento giovanile a quello dei grandi, e magari anche perche' gli equilibri di Governo dei grandi sconsigliano il momento.
Il luogo -la festa dei giovani- ci sembrava molto opportuno, cosi' come il momento -l'estate, in cui i freni inibitori di molti giovani sono meno tesi. Ma abbiamo, probabilmente, il vizio di credere nella liberta' dei consumatori, e non nell'immobilismo del potere e nei discorsi da bar.
 
 
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