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LIBERTA’ D’ESPRESSIONE E DI OPINIONE
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Comunicato 
27 luglio 2000 0:00
 


L’ARRESTO DI GIUSEPPE SEGATO, COME LA DETENZIONE DI LUIGI FACCIA, SONO UNO SPREGIO AI DIRITTI COSTITUZIONALI E ALLA LIBERTA’ DI TUTTI.
INTERVENGA IL MINISTRO FASSINO. Firenze, 27 Luglio 2000. Giuseppe Segato, considerato l’ideologo dei Serenissimi, e’ stato portato in carcere l’altra sera a Padova, dopo che la procura della Repubblica di Venezia ha stabilito che gli oltre due anni che gli restano da scontare per aver ispirato e organizzato la "conquista" del campanile di San Marco nel maggio del 1997, li deve scontare dietro le sbarre, perche' non avrebbe ripudiato ambienti e persone legati al suo credo politico.
Interviene il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito.
Questo e’ un argomento che non appassiona coloro che chiameremo "penne libere", pronti a firmare e scrivere per la liberta’ di qualunque ex-terrorista incarcerato per le sue idee, ma afoni di fronte a chi considerano lontanissimo dalle loro idee e, soprattutto, incomprensibile perche’ lotta per la separazione pacifica del Veneto dall’Italia.
E’ lo stesso motivo per cui, in galera a Lodi, Luigi Faccia, sta scontando la sua pena: come Segato non ha abiurato le sue idee.
Noi non seguiamo le vicende politiche dei Serenissimi per l’indipendenza del Veneto, ma siamo interessati a cio’ che sta succedendo sulla loro pelle, per cui, in questo momento, assurgono a simbolo della liberta’ d’espressione e di opinione.
Ma ci rendiamo conto? Due persone sono in galera per le loro idee che, in quanto tali (non per atti criminosi e violenti) sono state giudicate sovversive. C’e’ un tribunale, quello di Venezia, che sentenzia sulla giustezza o meno delle idee di qualcuno, sulla loro espressione, e in virtu’ dei codici priva due persone della liberta’. A meno che non ci sia qualcuno che voglia credere che, con queste persone in galera, la Procura di Venezia abbia voluto sventare un altro attacco al campanile di San Marco …. perche' di questo stiamo parlando, non di gente che ammazza sindacalisti.
Dove sono tutti coloro che firmano un giorno si’ e l’altro pure questo o quell’altro appello per la liberta’ dei tibetani, dei cinesi, dei ceceni. Dove sono coloro che tuonano nei discorsi all’Onu in difesa delle liberta’ individuali? Per Segato e Faccia non c’e’ un’Emma Bonino che si cala da un elicottero sul carcere che li tiene rinchiusi? Non c’e’ un drappello di militanti di Amnesty International che fa un blitz attaccandosi a qualche campanile? Non c’e’ un’amministrazione comunale che, nelle varie "estati in citta", faccia sentire una loro registrazione mentre decantano poesie nella loro lingua veneta, cosi’ come fa Firenze con Adriano Sofri che legge Dante in piazza della Signoria? Eppure Segato e Faccia sono altrettanto antipatici come Adriano Sofri, tutti e tre con il piglio deciso e duro di chi, per le proprie idee, e’ disposto a tutto, ma non erano di Lotta Continua o della sinistra colta che dirige giornali, tg e governa Paese , Regioni e citta’.
Non possiamo restare impassibili, perche’ la loro liberta’ e' anche la nostra: quella delle idee, dei pensieri, della polemica, della ricerca, della contestazione, del non abbassare mai la testa se non si e’ convinti, di non offendere nessuno con la violenza, ma cercare di convincerlo con le parole.
Per questo abbiamo inviato questo nostro appello al ministro della Giustizia, Piero Fassino: non e’ tollerabile che alle porte di un indulto o amnistia che sia, le galere debbano essere riempite di chi e’ colpevole delle sue idee.
 
 
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