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LA MUCCA PAZZA E' DAVVERO TRA NOI
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Comunicato 
22 aprile 2000 0:00
 


IL CASO NAPOLETANO DI DIFFUSIONE ALL'UOMO E' UN CAMPANELLO D'ALLARME PER IL NEO-PRESIDENTE INCARICATO DEL NUOVO GOVERNO: INCARICHI ALLA SANITA' CHI DIMOSTRA SENSIBILITA', PREOCCUPAZIONE E DETERMINAZIONE IN MATERIA, ANCHE RENDENDOSI INVISI AI PROPRI COLLEGHI COMUNITARI.

Firenze, 22 Aprile 2000. Un caso sospetto di infezione umana da morbo della mucca pazza, e' stato individuato a Napoli.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Certamente conviene non creare allarmismi e stare molto calmi per far si' che chi debba svolgere le indagini, lo faccia in un clima di serenita' e senza pressioni che potrebbero condurre ad indagini affrettate.
Nello stesso tempo conviene, pero', che le nostre autorita' sanitarie non stiano ad aspettare il morto per rendersi conto che non e' una cosa semplice e marginale. Che e' quello che stanno facendo. Infatti l'Italia ha sottoscritto la fine dell'embargo della carne britannica dallo scorso 1 agosto, nonostante l'epidemia in quel Paese -pur se in calo- continua. Non solo, ma il nostro ministero della Sanita' e' sordo alle sollecitazioni che continuiamo ad inviargli, portando l'esempio della Francia, che sta pagando con un deferimento alla Corte di Strasburgo la sua decisione di non accettare la fine dell'embargo. In Francia, inoltre -dove la tendenza alla diffusione del morbo e' in aumento nonostante le numerose precauzioni prese sin dal 1991- lo stesso ministro dell'Agricoltura ha messo in dubbio i metodi scientifici oggi utilizzati per l'individuazione del morbo, facendo l'ipotesi di una terzia via sconosciuta di contagio (oltre a quella delle farine alimentari infette e alla trasmissione ereditaria).
Inoltre, nell'Ue, l'embargo e' ancora in vigore per la carne portoghese e, rispetto a quella britannica, ci sono ancora molti Paesi nel mondo che lo mantengono, tra cui Usa e Australia. L'epidemia, infine, sta conoscendo buoni focolari in Danimarca, mentre, in Svizzera -che fu tra i primi Paesi ad individuarla- pur se in calo, continua a conservare dei buoni livelli.
Una situazione, quindi, tutt'altro che rassicurante. Specialmente per l'impossibilita' scientifica dichiarata di certezze di prevenzione e, soprattutto, di certezze di individuazione della trasmissione all'essere umano.
Non sarebbe male che, memore del muro di silenzio fino ad oggi praticato dal ministro della Sanita', il neo-incaricato alla formazione del Governo, Giuliano Amato, prenda in considerazione anche questa emergenza per designare chi succedera' a Rosy Bindi, perche' abbia sensibilita', preoccupazione e determinazione.
L'informazione e la prevenzione oggi sono ancora semplici e possibili, a partire dalla reintroduzione dell'embargo con la Gran Bretagna e dall'avvio di un nuovo embargo con la Francia.
 
 
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