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NESSUN PERICOLO PER MUCCA PAZZA IN ITALIA?
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Comunicato 
18 luglio 2000 0:00
 


DEL SENNO DI POI SON PIENE LE FOSSE …….. ANCHE PERCHE' IN ITALIA SI MUORE COME IN GRAN BRETAGNA, E DALL'EUROPA L'INFEZIONE L'ABBIAMO SPEDITA ANCHE IN USA.
COME SEMPRE CREDIAMO CHE PREVENIRE SIA MEGLIO CHE COMBATTERE.
OCCORRONO DEI PUNTI FERMI CHE SOLO AI MINISTERI DELLA SANITA' E DELLE POLITICHE AGRICOLE POSSONO METTERE.

Firenze, 18 Luglio 2000. Dopo i 5 nuovi morti in Inghilterra per contagio con la versione umana (cjd) della malattia della mucca pazza, e l'emozione che il fatto ha suscitato per la giovane eta' delle vittime, con le ipotesi di infezione da omogeneizzati, siamo stati subissati da dichiarazioni di autorevoli esponenti istituzionali su assenza di pericolo nel nostro Paese e, sostanzialmente, di una situazione sotto controllo nella Ue. Dichiarazioni confermate dal fatto che alcuno ha messo in discussione la possibilita' di un nuovo embargo verso quei Paesi -Gran Bretagna, Francia e Portogallo in testa- dove il fenomeno e' piu' diffuso.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Sono diversi anni che, mettendo sempre sul "chi va la'", vista la considerazione che abbiamo da parte delle autorita' e dei mezzi d'informazione, ci sembra di essere come una voce declamante in un deserto. E non siamo nuovi a richieste d'intervento prima che ci scappi il morto. Le uniche risposte che siamo riusciti ad ottenere -da parte del ministero della Sanita'- sono state rassicuranti sul fatto che l'Italia sta facendo quello che gli ordina la Commissione Ue, cioe' niente, e circondati da dichiarazioni delle associazioni dei produttori di carni che rassicurano sui controlli dei loro capi d'allevamento. Rassicurazioni tutt'altro che tali, perche', come dice a ragion veduta il ministro francese dell'Agricoltura, non e' detto che si conoscano le origini del morbo, perche' nel suo Paese tutte le prevenzioni sono a regime da decine d'anni, ma l'epidemia aumenta.
E in Italia? C'e' stato un morto lo scorso aprile a Napoli, e ce n'e' uno nuovo oggi a Pistoia (dove gia' nei mesi scorsi si era registrata una vittima): e' una donna di 58 anni morta l'altra notte nel reparto di neurologia dell'ospedale del Ceppo di quella citta': il cadavere ora e' all'ospedale Bellaria di Bologna per l'autopsia da parte di patologi specializzati, che dovrebbero confermare il motivo della morte.
Nello stesso tempo, da Leicester (Vermont-Usa) veniamo a sapere che 376 ovini, acquistati in Belgio e Olanda, sono in quarantena in attesa di essere macellati, perche' infettati della variante ovina della malattia della mucca pazza: gli Usa hanno l'embargo verso le mucche britanniche, ma non verso gli ovini e soprattutto non verso quelli olandesi e belgi.
Non crediamo di essere estremisti nel sostenere che -oltre ai dubbi del ministro francese dell'Agricoltura- si deve considerare il poco tempismo e la superficialita' d'intervento delle autorita' di tutti i Paesi, che hanno fatto si' che il fenomeno, non solo si estendesse in luoghi impensabili, ma cominciasse a presentarsi anche oltre le mucche.
Per il momento ci fermiamo qui, perche' a livello di ipotesi potremmo scrivere all'infinito, ma non vogliamo farlo perche' abbiamo bisogno di punti fermi che solo le istituzioni ci possono dare. E per questo chiediamo l'intervento del ministro della Sanita' e di quello delle Politiche Agricole, perche' ci dicano cosa stanno facendo, cosa hanno intenzione di fare e se non sia proprio il caso di -unilateralmente rispetto all'Ue- chiudere le frontiere alle carni britanniche, francesi e portoghesi, per cominciare ……
 
 
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