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NUOVO MINISTRO DELL'AGRICOLTURA
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Comunicato 
26 aprile 2000 0:00
 


UN DICASTERO INUTILE GUIDATO DA CHI LO AVEVA ANCHE ABROGATO

Firenze, 26 Aprile 2000. Il nuovo ministro delle Politiche Agricole e' Alfonso Pecoraro Scanio.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E' un incarico importante quello del leader dei Verdi, in particolare per le politiche dei consumatori che, in fatto di produzione alimentare, sono tra le piu' esposte ai nuovi processi economici piu' o meno globalizzanti?
Abbiamo sempre avuto una grande perplessita' nei confronti di questo ministero, perche' non crediamo che la sua dimensione nazionale sia la piu' adatta ad affrontare i temi di cui dovrebbe occuparsi. Anzi, siamo convinti che sia un vero e proprio ostacolo tra le politiche regionali (dove realmente vengono prese e messe in pratica le decisioni) e quell'interlocutore comunitario da cui oggi, in materia, dipende quasi tutto. Non e' un caso, infatti, che l'Italia non fa altro che registrare e ratificare le decisioni comunitarie.
La nostra perplessita', alcuni fa, si concretizzo anche con l'appoggio ad un referendum -proposto da un comitato del compianto giurista Massimo Severo Giannini- che abrogo' l'allora ministero dell'Agricoltura. Ma il legislatore -memore della sua funzione scollante tra decisioni popolar/referendarie e interessi del Palazzo- lo fece risorgere con l'appellativo di "ministero delle Politiche Agricole". E da allora non abbiamo mai compreso le sue funzioni, oltre a quella di orpello burocratico tra regione e Comunita' Europea.
Tra le file dei sostenitori dell'inutilita' di quel ministero, si annoverava anche un giovane politico campano, Alfonso Pecoraro Scanio, che con molto impegno si batte' per l'abrogazione.
Oggi il giovane politico campano, non e' piu' tale, ma e' al rango di gia'-giovane e nazionale, e probabilmente non ha piu' tenuto in considerazione questo suo impegno referendario gia' condiviso dalla maggioranza degli elettori.
Apprendiamo da alcune sue dichiarazioni che il neo-ministro avrebbe saputo dell'incarico solo mentre il Presidente Giuliano Amato lo comunicava agli italiani, e apprendiamo che ha mostrato stupore perche' pensava di essere destinato ad altro dicastero.
Non ci interessa entrare nelle logiche compensatorie ed equilibristiche del nuovo Governo, ma ci interessa -e anche molto- sapere se le politiche dei consumatori saranno seguite da persone competenti e, soprattutto, con cognizione di causa. Sulla competenza del neo-ministro sappiamo solo che viene da una lunga presidenza della Commissione Agricoltura della Camera, dove -oltre al fatto che fosse presidente- non abbiamo avuto occasione di apprezzarne i pregi. Sulla cognizione di causa, invece, sappiamo quanto ci basta, e cioe' che il ministro Pecoraro Scanio va a dirigere un dicastero la cui inutilita' lui stesso si e' impegnato a proclamare, con tanto di riconoscimento istituzionale.
Un suggerimento a posteriori al presidente Amato: visto che l'attesa maggiore era sulla diminuzione del numero dei ministeri, perche' non si e' tagliato quelle delle Politiche Agricole? Avremmo evitato una figuraccia al neo-ministro, risparmiato soldi, e avremmo dato piu' poteri alle regioni nella contrattazione comunitaria.
 
 
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