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OBBLIGHI ECOLOGICI DOMENICALI
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Comunicato 
8 aprile 2000 0:00
 


UNA CARAMELLINA/PURGA PER FAR DIMENTICARE LA CONFUSIONE E LA DISORGANIZZAZIONE DEGLI ALTRI SEI GIORNI DELLA SETTIMANA.
CHE BENE PUBBLICO E' QUELLO CHE PER ESSERE TALE E' UN ONERE PER ALTRI, PUR SE IPOTETICAMENTE MINORANZA?

Firenze, 8 Aprile 2000. Anche domani molte citta' saranno chiuse al traffico, non solo i centri storici, ma tutto il territorio comunale.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Continua la saga delle domeniche del ministro Ronchi, con vantaggi che non abbiamo ancora capito dove siano rispetto a quelle che sono le intenzioni dichiarate, almeno manifestamente.
Abbiamo gia' detto che, visto l'obbligo, queste domeniche ci sembrano molto come quelle del "sabato fascista", quando c'era l'obbligo di dedicare un giorno all'ideologia di Stato; ed oggi la nuova ideologia di Stato e' l'ecologia del ministro dell'Ambiente, in un mondo che lui crede sia fatto solo da impiegati pubblici che non lavorano la domenica e che amano fare lo struscio in centro.
Ma, visto il perdurare e il conforto di altrettante indagini di mercato, che assomigliano molto a quelle di alcuni partiti per accreditare una loro vittoria elettorale, e viste le continue lamentele che ci giungono da parte di cittadini a cui questo blocco crea disagi, abbiamo voluto "scavare" nella questione, e abbiamo trovato una "perlina ideologica" di un volantino di un quartiere (il Quattro) della citta' di Firenze; eccola:
"..... per la terza volta l’intera città sarà chiusa al traffico delle auto e dei motorini, dalle ore 10.30 alle ore 18.30, potremo nuovamente vivere nella dimensione urbana della sostenibilità ambientale e della riappropriazione collettiva di spazi in genere invasi dal traffico.
Tocca a tutti noi far sì che queste domeniche siano una sorta di prova generale di un altro stile di vita, di un altro modello di mobilità urbana, di un’altra idea di città. …. "
A questi amministratori che hanno commissionato la scrittura di queste righe, vorremmo chiedere quale sarebbe la "dimensione urbana della sostenibilita' ambientale" e la "prova generale di un altro stile di vita", nonche' "un altro modello di vita", quando -al di la' della terribile terminologia politichese usata- in queste citta' , grazie alla carenza di strutture e servizi, cio' e' possibile solo una volta la settimana? Ci si prende in giro, obbligandoci ad ingerire una caramellina che serva a tenerci calmi e contenti negli altri giorni? Questa caramellina -sempre per parafrasare il paragone col periodo del Governo Mussolini- e' piuttosto una purga per disintossicarci dalla confusione generale che regna nelle citta' negli altri sei giorni della settimana, e per nascondere l'incapacita' amministrativa di chi ci governa.
Inoltre stendiamo un velo pietoso su questa immagine di Terzo Stato proletario che mette in atto la "riappropriazione collettiva ...".
Ultima nota: chi ripaghera' del tempo perduto quelle persone che, lavorando la domenica, sono state costrette a recarsi presso i vari uffici per avere un permesso di transito? Il prezzo che pochi devono pagare per il bene di tutti? Ci si consenta di dubitare che per il bene di tutti ci debba essere anche una sola persona che debba pagare; e quando questo succede riusciamo solo a percepire autoritarismo e arroganza.
Ci voleva tanto, invece dell'obbligo, a far si' che ci fosse l'opportunita'? Forse si', perche' entrerebbe in gioco tutta quell'impostazione di governo che considera gli amministrati come sudditi da proteggere e indirizzare verso le scelte e la vita giusta …. quella di chi ci governa, per l'appunto.
 
 
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