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PAZZIE PER IL SALE: DA 760 LIRE A 45MILA LIRE AL KG. UN AUMENTO DEL 6000%.
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Comunicato 
18 maggio 2000 0:00
 



Roma, 18 Maggio 2000. Il costo del sale ha andamenti che possono essere giustificati solo con la moda.
Il costo del comune sale da cucina -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- e' di 760 lire al kg, il sale iposodico, indicato per chi soffre di ipertensione arteriosa, ma controindicato per le insufficienze renali e le patologie gastro-intestinali, costa fino a 45.330 lire al kg. Un aumento del 6.000%!
Lo stesso sale da cucina addizionato di un semplice antiagglomerante (carbonato di magnesio) subisce un aumento del 1.000% passando da 760 a 7920 lire al kg; insomma aggiungere l'equivalente di un po' di riso, come si faceva un tempo, per evitare che il sale si raggrumi, costa moltissimo. Lo stesso effetto di fluidita' del sale si puo' ottenere acquistando sale marino lavato e centrifugato, prodotto di cui e' ricca la Sicilia, che viene esportato con successo in Francia, Gran Bretagna e Germania ma che non trova mercato in Italia.
L'assunzione di basse dosi di sodio puo' essere raggiunta diminuendo la quantita' del normalissimo sale da cucina che, oltretutto, se integrale, ha maggiore potere salante (per i sali di magnesio) e ne serve di meno. I sali iodati, altra variante venduta a caro prezzo, contengono iodio aggiunto che non essendo combinato nella struttura cristallina, come nel sale marino, ha maggiore volatilita' e quindi si riduce rapidamente nel corso di 1-2 mesi. Ricordiamo che circa il 20% di un kg di sale e' acqua (assorbita dal sale stesso) che paghiamo allo stesso prezzo del prodotto, quindi fino 45 mila lire al litro.
In conclusione, a parte situazioni patologiche, i sali iposodici e iodati sono un bel affare per i produttori e una inutile e costosa spesa per i consumatori.
 
 
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