NEL PAESE DELLE PENSIONI-BABY C'E' CHI CI VUOL FAR CREDERE CHE SI POSSA VIVERE CON 618 MILA LIRE AL MESE.
UN PROVVEDIMENTO RIDICOLO E MISERABILE.

Firenze, 3 Novembre 1999. La maggioranza che esprime il Governo ha deciso che le pensioni sociali aumenteranno di 18 mila lire al mese.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Purtroppo l'avevamo gia' detto nei giorni scorsi, portando l'esempio delle scelte economiche del Governo sulla questione dei vigilini e del prezzo della benzina: fulmine nel prendere, tartaruga e ridicolo nel dare.
La decisione di oggi sulle pensioni sociali rientra nel capitolo "ridicolo", a cui, senza esitazione, ci sentiamo di aggiungere "miserabile".
Le pensioni sociali sono sempre state -per la loro entita'- uno scandalo tra i tanti, ma, in considerazione del perdurare delle pensioni-baby e del fatto che chi percepisce queste miserie sono i soggetti piu' deboli della comunita', l'elargizione odierna diventa una conferma di condanna a morte.
Stiamo parlando di una delle poche elargizioni a cui lo Stato -di qualunque concezione o approccio filosofico o politico si parli- non puo' esimersi: il diritto alla vita di anziani che non hanno altre forme di sostentamento.
Per capire la filosofia che sovrintende a chi si e' operato per questo provvedimento, valgano le dichiarazioni del capogruppo al Senato del partito Udeur, Roberto Napoli: la cifra netta per i pensionati sara' di 18 mila lire al mese "che sembra poco ma non lo e' per chi vive con 600 mila lire".
Il dubbio che vivere con 600 mila lire al mese e' impossibile, non sfiora neanche il nostro benefattore. Lo scandalo e' li', nelle 600 mila lire al mese. E la conferma di questo scandalo e' nella beffa dell'aumento di 18 mila lire.