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PREZZI ALTI E BOOM DEL COMMERCIO
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Comunicato 
17 ottobre 2003 0:00
 

UN SUCCESSO CHE SI BASA SULL'IMPOVERIMENTO DEL CONSUMATORE

Firenze, 17 ottobre 2003. I commercianti, attraverso le loro due principali associazioni (Confesercenti e Confcommercio), in queste settimane sono alla ribalta perche' stanno cercando di comunicare che loro poco c'entrano con l'aumento dei prezzi. E lo fanno con slogan e argomenti che lasciano allibiti per la disinvoltura e la faccia tosta con cui vengono pronunciati. Per cui se da un lato abbiamo la Confesercenti che per dire che i commercianti guadagnano una miseria diffonde costi di base frutto di calcoli di pura fantasia, dall'altro abbiamo la Confcommercio che, in una sorta di delirio di onnipotenza, chiede che tutti facciano qualcosa e che -solo poi- i commercianti forse faranno qualcosa.
E tutti cantano miseria. Con il manifesto obiettivo di creare il classico polverone che, confondendo il piu' possibile, lascera' tutto com'e'. Ed e' probabile, perche' il Governo non sembra proprio determinato nel prendere iniziative che favoriscano il mercato e la concorrenza, ma solo ad uscire indenne dalla situazione.
Ma per capire che si sta andando verso il massacro del portafoglio del consumatore, ci arrivano i dati del ministero delle Attivita' Produttive rispetto alla rete commerciale al dettaglio nei primi sei mesi di quest'anno. Il bilancio e' attivo, perche' la differenza tra esercizi che hanno cessato l'attivita' e quelli che l'hanno iniziata, ci sono 3 mila negozi in piu'. E' evidente che siamo in un settore che e' tutt'altro che in crisi, per il semplice fatto che i guadagni, rispetto ai trend degli anni passati, sono piu' che moltiplicati e, giustamente, chi deve intraprendere una nuova attivita' o estendere quella che gia' ha, lo fa investendo li' dove le prospettive di profitto sono maggiori.
Dopo il boom delle piccole e medie imprese, dopo il boom delle aziende su e per Internet, riesplode il commercio? Si', ma con la non piccola differenza che, mentre nei primi due casi si trattava di un boom che di per se' favoriva concorrenza, mercato e qualita', nel boom del commercio abbiamo l'impressione che si tratti solo di un fenomeno legato alle maggiori e facili prospettive di guadagno approfittando di un trend al rincaro che e' sotto gli occhi di tutti (tranne che dell'Istat). Una situazione di breve durata e che lasciera' non pochi feriti sul campo.
Situazione pessima, perche' basa il suo successo non sull'arricchimento del trend economico generale rilanciando anche i consumi, ma sull'impoverimento dell'anello finale, il consumatore. Con relativa inattivita' di Governo e Parlamento, incapaci di governare e indirizzare la situazione. Ci aspettano tempi molto piu' tenebrosi e bui del passato, con i consumatori che potranno difendersi solo moltiplicando il loro "far di conto" anche per le cose piu' marginali.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
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