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PRIMO MAGGIO A ROMA: 252 MILIARDI BUTTATI NEL …. CESSO
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Comunicato 
29 aprile 2001 0:00
 



Roma, 29 Aprile 2001. Ci adeguiamo al linguaggio crudo che ora va di moda, Celentano docet. Per il primo maggio sono stati buttati nel cesso 252 miliardi del contribuente. E' quanto si e' speso per attrezzare l'area di Tor Vergata (Roma) per i grandi eventi -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc. Domani invece si utilizzera' piazza S.Giovanni, con probabile distruzione del manto erboso, costato 5 miliardi, e danni alle strutture. Quando fu scelta l'area di Tor Vergata e si stanziarono i fondi, tutti si sbracciarano nel dichiarare che mai piu' si sarebbero svolti grandi eventi nel centro della citta'(memori della notte di capodanno del 2000), perche' finalmente Roma aveva il suo posto per le manifestazioni di massa. Si e' cambiata idea. E i soldi del cittadino? Buttati nel ...cesso, appunto! Sembra che al segretario della Cgil, Sergio Cofferati, non interessi gran che' visto che dichiara che la manifestazione dei lavoratori non si puo' svolgere in una "landa desolata". Prendiamo atto che Giovanni Paolo II e due milioni di giovani sono stati confinati in una "landa desolata", cosi' come i lavoratori dello scorso primo maggio. Chissa' perche' non ha dichiarato nulla mentre 252 miliardi venivano succhiati dalle tasche del contribuente e migliaia di lavoratori potevano ricevere lo stipendio, grazie agli investimenti fatti per attrezzare una area oggi tanti disprezzata. Una domanda al signor Cofferati: chi paga i presumibili danni alla piazza? Il sindacato? Bene, inizi a staccare un assegno e lo depositi in Comune. Come garanzia di impegno, ovviamente!
 
 
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