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QUANTO COSTERA' IL BURRO IL 2 LUGLIO DEL 2007? ALLA UE LO SANNO GIA'!
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Comunicato 
17 ottobre 2000 0:00
 


COSA PROPONGONO I PARLAMENTARI CON IL PROBLEMA DELL'ALCOOL?
E' USCITO IL NUOVO NUMERO DI STUPIDARIO PARLAMENTARE!

Firenze, 17 ottobre 2000. E' uscito oggi, sul sito web dell'associazione il nuovo numero del quindicinale "Stupidario Parlamentare", un osservatorio sui lavori nelle Istituzioni in Europa, con particolare attenzione al Parlamento italiano e a quello europeo.
Curato da Donatella Poretti, responsabile dell'Ufficio Stampa dell'associazione, in questa edizione
- Ue - Quanto costera' il burro il 2 luglio 2007? In Europa gia' si conoscono i prezzi del burro e del latte per i prossimi 7 anni. Pensate sia uno scherzo? Oppure vi immaginate il presidente della Commissione Europea alle prese con una seduta spiritica dove le anime dell'aldila' gli preannunciano il futuro? No, il numero magico e' il "1255/1999", quello del regolamento in materia. Pensando ai consumatori, la Comunita' Europea ha deciso che il prezzo del burro, del latte, ecc... e' bene che cali gradualmente. Cosi' rinchiusi in una stanza fuori dal mondo e prevedendo che nessun evento esterno intervenga sui loro diagrammi, si mette nero su bianco tutto quello che avverra' in questo settore. Cosi' si fissano i prezzi per il burro: - 328,20 euro/100 kg dal 1° luglio 2000 al 30 giugno 2005, (tradotto in un panetto da 250 grammi vale a dire L.1.588); - 311,79 euro/100 kg dal 1° luglio 2005 al 30 giugno 2006; - 295,38 euro/100 kg dal 1° luglio 2006 al 30 giugno 2007; - 278,97 euro/100 kg dal 1° luglio 2007; (tradotto in un panetto da 250 grammi vale a dire L.1.345). Un dubbio rimane: tutto questo avverra' grazie al nostro bel provvedimento dirigista, oppure grazie al miracolo dell'Euro?
- Italia - Parlamentari con il problema dell'alcool. Alcool e pubblicita': un cocktail mortale
Che l'alcolismo sia un problema e' vero, ma cercare di risolverlo rischiando di cadere nel ridicolo, e' un altro problema ... Le proposte di legge ci "chiariscono" fin dal primo articolo: "si intendono per bevande alcoliche tutti quei prodotti alimentari che contengono più dell'1,2 gradi di alcool". A noi rimane il dubbio: un baba' o un tiramisu' rientrano tra questi prodotti alimentari? Se conoscete qualcuno che si ubriaca con i cioccolatini al liquore dopo averne visto la pubblicita', vi preghiamo di segnalarcelo.
Sotto effetto della solita bacchetta magica si scrive: "La pubblicità diretta e indiretta, attraverso il mezzo cinematografico, radiofonico e televisivo e tutte le relative forme di riproduzione, delle bevande alcoliche è vietata". Detto in volgare, quando John Wayne entra nel Saloon e ordina un whisky, i doppiatori italiani dovranno tradurlo con "un te' doppio senza ghiaccio" se l'immagine ci fara' vedere il bicchiere; se il bicchiere non si vedra', si potranno sbizzarrire con "un frappe' alla banana", "una gassosa con una fettina di limone", o un piu' pericoloso "un caffe' corretto... alla menta". Fatta questa operazione, tutti i film gia' prodotti saranno riammessi in circolazione, i nuovi si adegueranno, bastera' emanare una circolare a Holliwood.
Andiamo ora a vedere i varchi lasciati liberi dalla bacchetta magica! Cosi' il deputato Errigo Demetrio ci spiega "con questa proposta di legge si provvede ad abolire le forme di pubblicità più pericolose e devastanti per i più giovani ed i meno dotati di senso critico, nonché di vietare la vendita: 1) ai minori di diciotto anni; 2) in tutti i luoghi in cui l'educazione dello spirito e del corpo debba essere prevalente rispetto a tutto il resto". Un giorno, magari, ci chiararira' quali sono questi luoghi (palestre...? chiese...?) e speriamo che i frequentatori non si offendano di rientrare nella categoria dei meno dotati di senso critico. L'on. Piero Ruzzante invece vieta "la pubblicità di bevande alcoliche con richiami diretti o indiretti alla sessualità o nella quale si faccia uso strumentale del corpo femminile", dal che se ne deduce un via libera con quello maschile...
L'on. Maria Celeste Nardini dopo aver vietato la pubblicita' e la vendita in diversi luoghi, capisce che l'osteria senza vino sarebbe la Rivoluzione, e cosi' cerca di ridurre il danno "l'esercente un'osteria o un altro pubblico spaccio di cibi o di bevande il quale somministra, in luogo pubblico o aperto al pubblico, bevande alcoliche a un minore di anni 18, o a persona che appaia affetta da malattia di mente, o che si trovi in condizioni di manifesta deficienza psichica a causa di un'altra infermità è punito con l'arresto fino a un anno", percio' se muniti di certificato di nascita e di buona salute, l'oste un bicchiere di vino non lo potra' negare.
 
 
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