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ROMA: ASPETTANDO L'AUTOBUS
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Comunicato 
10 ottobre 2000 0:00
 



Roma, 10.10.2000. Una storia ordinaria raccontata al telefono da un cittadino che vive nella Capitale d'Italia.
"Sono le 19.45 e dopo una giornata di lavoro aspetto il mio autobus, in via del Tritone (pieno centro storico). Aspetto 16 minuti. Nel frattempo sfrecciano 86 motorini (li ho contati!), quasi tutti emettono gas terribili, visibili ad occhio nudo e fuori legge. Auto e camion la fanno da padrone e anche dai tubi di scappamento da quest'ultimi escono nuvole dense di gas di scarico, anch'essi fuori legge. Sulla via, accanto alla sede di un noto quotidiano, c'e' una corsia preferenziale che e' diventata una area di parcheggio. Non si vede un vigile e le auto della polizia e dei carabinieri passano velocissime. Arriva il mio autobus, naturalmente e' strapieno. Entro a fatica e mi aggrappo al primo mancorrente. Nei 40 minuti di corsa mi prendo una gomitata sul petto, una botta in testa e una pestata sul piede. L'autista sembra che guidi una Ferrari invece di un mezzo pubblico stracarico di gente. Scendo e mentre mi avvio a casa, zigzagando tra motorini in sosta sui marciapiedi, saltando una pozza d'acqua (per la caditoia ostruita) e cercando di evitare le cacche dei cani, penso che le tasse non dovrei pagarle per avere servizi di merda e per dare lo stipendio a chi non se lo merita. E penso anche che le leggi sono fatte per i fessi, che devono rispettarle, e non per i furbi che se ne fregano. Amen
Chissa' che ne pensa il Sindaco, in tutt'altre cose impegnato e il Presidente del Consiglio, in altre faccende affaccendato?
 
 
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