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SCIOPERI ADDETTI PULIZIE FERROVIE
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Comunicato 
12 febbraio 2001 0:00
 


CHI DOBBIAMO RINGRAZIARE DEL LETAMAIO MATERIALE E CIVICO CON CUI STANNO SOMMERGENDO I DIRITTI DEI VIAGGIATORI?
INTERVENGA IL MINISTERO DEGLI INTERNI

Firenze, 12 febbraio 2001. Ormai i viaggiatori delle ferrovie sono ostaggi di gruppi di persone che, in nome del loro diritto, si sentono legittimate a calpestare quelli di tutti. Era gia' successo lo scorso novembre -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- e si sta rinnovando in questi giorni, con stazioni ferroviarie trasformate in letamai, occupazioni di binari e altre iniziative che comunque fanno soffrire il servizio, tant'e' che -nonostante la cattiva qualita' dei suoi servizi- fa apparire vittima persino l'Azienda Fs.
E' evidente che la situazione non e' piu' sotto il controllo di quei sindacati che in passato avevano espresso forti perplessita' su certi metodi (salvo poi -per un parte- osannare chi li ha riproposti dalle tribune del congresso Cgil di Rimini), e che la rappresentanza e' un fatto puramente aleatorio, superato nei fatti e nei modi.
Siamo in presenza di gruppi di persone che si approfittano del fatto che l'anello finale della catena economica -il consumatore- e' abituato a farsi mettere i piedi in testa e vive in una sorta di rassegnazione rispetto al fatto che un treno non si sa mai quando parte, se parte e quando arriva in stazione, o se giungera' a destinazione.
Avevamo gia' fatto appelli in passato, perche' chi crede che si stia violando un suo diritto lo esprima cercando alleanza con chi usufruisce del suo servizio e non penalizzandolo, ma sono tutti caduti nel vuoto. Avevamo anche chiesto l'intervento dei Prefetti, ma i fatti di oggi sono la dimostrazione che, al di la' del momento contingente, niente e' stato fatto.
Dobbiamo credere che anche chi ci governa ha stabilito che i diritti non sono tutti eguali, ma che esista un diritto superiore di qualcuno rispetto a quello di altri? Cosi' sarebbe in presenza di un diritto che dovrebbe cedere il passo ad un interesse pubblico diffuso, ma non ci sembra il caso. Anzi.
Per questo chiediamo un pesante e saggio intervento del ministero degli Interni, che' riconduca le stazioni e le linee ferroviarie alla loro funzione di trasporto. Se cio' non avverra', sempre nel solco del rigore civico e del rispetto dei diritti di ognuno, ci vedremo costretti a chiedere il conforto della magistratura contro questo attentato ai diritti dei viaggiatori.
 
 
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