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SCIOPERO DEI CONSUMI: SI' MA TUTTI I GIORNI E PENALIZZANDO I RESPONSABILI DEI PREZZI ALTI
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Comunicato 
15 settembre 2003 0:00
 

Firenze, 15 Settembre 2003. La giornata di sciopero dei consumi organizzata da alcune associazioni di consumatori, con l'adesione di diversi sindacati confederali e di categoria, potrebbe essere una lodevole iniziativa ma, proprio per come e' stata concepita e come verra' messa in opera, non riuscira' nel suo intento. Che senso ha non fare acquisti un giorno X quando sicuramente le stesse cose saranno acquistate il giorno prima o il giorno dopo di questo giorno X? Chi sara' il danneggiato da questo sciopero, e quindi chi e' l'interlocutore? Quali poteri avrebbe un eventuale interlocutore istituzionale? Forse di calmierare i prezzi? Ci sembra un'ipotesi molto difficile e decisamente impropria rispetto al percorso economico del nostro sistema. L'unico sarebbe un impegno nero su bianco ad una riduzione dell'imposizione fiscale, ma non ci sembra una delle richieste avanzate, e qualora lo fosse, siamo sicuri che il fronte schierato dei sindacati confederali, si sgretolerebbe subito.
Allora, l'interlocutore e' il commerciante? In teoria si', ma ne siamo sicuri quando, per esempio, l'associazione commercianti (Ascom) di Torino aderisce allo sciopero ... che fanno: scioperano contro se stessi? E ne siamo sicuri quando si perseguono politiche, come quella della Confesercenti, di prezzo amico (l'anno scorso senza alcuna influenza che non quella di aver diffuso il marchio di qualche associazione sulle vetrine di questo o quel negozio) o di menu' amico, dove vorrebbero "bloccare" i prezzi dei bar e ristoranti . ai livelli alti e stratosferici a cui sono giunti?
Il problema e' che il consumatore non e' un soggetto sociale per cui su di lui si possono riversare le strategie e le politiche del sindacalismo e della politica italiana di massa, ma e' un soggetto economico e individuale. E come tale va invitato a far valere tutto il suo enorme potere, creando danno a quella sua controparte (i commercianti in questo caso) che approfittano di qualunque momento di confusione e debolezza alzando i prezzi a dismisura: il potere del non-acquisto (e non dell'acquisto il giorno prima o il giorno dopo del giorno X dello sciopero) e' quello che si puo' esercitare in una sorta di "sciopero continuo" a cui ognuno -consumatore o commerciante- puo' porre rimedio ristabilendo il clima e il rapporto di fiducia economica.
Per questo abbiamo bisogno di informazione, conoscenza e consapevolezza, non di cortei para-sindacali in cui, ovviamente, in una sorta di clima di salvezza nazionale, non possono non finirci anche i commercianti.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
 
 
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