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SCIOPERO DEI GIORNALISTI
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Comunicato 
6 aprile 2000 0:00
 


MA LA NUOVA LEGGE SUGLI SCIOPERI NON VALE PER L'INFORMAZIONE SOVVENZIONATA DALLO STATO E PER LA RAI?

Firenze, 6 Aprile 2000. Sabato e domenica non uscira' la maggiorparte dei giornali stampati e non avremo notiziari televisivi, per uno sciopero della categoria.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Se qualcuno aveva creduto che con la nuova legge sugli scioperi approvata al Senato proprio alcuni giorni fa, le cose sarebbero cambiate, e' bene che si ricreda: la prima dimostrazione e' lo sciopero dei giornalisti di sabato e domenica prossimi, dove l'informazione sara' negata, fatta eccezione per qualche temeraria testata.
Liberi quanto vogliono i giornali e le televisioni private: per noi potrebbero fare anche uno sciopero di un mese ….. e forse sarebbe un buon metodo per far sentire le loro ragioni.
Ma, tranne rarissime eccezioni, il mondo dell'informazione italiana, nei suoi rapporti economici e politici con lo Stato, si presenta cosi': le testate indipendenti percepiscono i contributi della legge sull'editoria le testate organo di qualche partito o movimento presente in Parlamento, oltre al contributo di cui sopra, usufruiscono anche di un ulteriore contributo la Rai, che e' la concessionaria dell'informazione pubblica, ha il canone/tassa pagato dai contribuenti, piu' vari interventi dello Stato per ripianare o impinguare i bilanci L'informazione, quindi, gravita intorno alla benevolenza dello Stato, chi piu' e chi meno. Quindi non e' azzardato dire che -oltre alla Rai, ovviamente- tutte le testate svolgono una funzione di pubblica utilita'.
Ed e' proprio quella pubblica utilita' che la neo-legge sugli scioperi chiede che, in caso di astensione dal lavoro, sia garantita al 50% per non creare disagi agli utenti. Dov'e' questo 50% fra tutti, Rai inclusa? E soprattutto, dov'e' questo 50% per la Rai?
Noi sosteniamo che la neo-legge sugli scioperi servira' solo a peggiorare la situazione, e che l'unica regolamentazione in materia -tenendo fuori lo Stato (come gia' succede in Germania)- sarebbe l'autoregolamentazione e la responsabilita' di ognuna delle parti; ma, in clima di euforia da "legge salvatrice" che dilaga in tutte le parti politiche e sociali, siamo stati considerati marginalmente e come allarmisti.
Quello che succedera' sabato e domenica e' la dimostrazione che la neo-legge e' solo carta straccia in mano a chi crede e vuole di dirigere tutto il malcontento, facendosi forte del fatto che le vittime sono esclusivamente gli utenti/sudditi dei servizi, che, notoriamente, non hanno voce.
Oggi tocca agli utenti dell'informazione, domani ……
 
 
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